In Molise la campagna olivicola 2022 si preannuncia di ottimo livello ma le aziende agricole continuano a lavorare in affanno, sempre più gravate dall’inarrestabile aumento del caro energia.
A sostenerlo è Coldiretti Molise che, a meno di un mese dall’inizio della stagione, prevede una raccolta buona sotto il profilo qualitativo ma rilancia l’allarme per l’aumento esponenziale dei costi di produzione.
Tele fenomeno sta, infatti, mettendo in ginocchio le aziende agricole, inoltre, con l’inflazione generata dal conflitto in Ucraina, anche i prezzi al dettaglio per il consumatore finale stanno aumentando vertiginosamente. Un quadro a tinte fosche, questo, che emerge dall’esclusivo report “2022, la guerra dell’olio Made in Italy” di Coldiretti e Unaprol, diffuso in occasione dell’avvio lungo la penisola della raccolta delle olive 2022/2023, in un anno profondamente segnato dai cambiamenti climatici e dai rincari di energia e materie prime.
A pesare sulla produzione vi è di certo la siccità, la peggiore degli ultimi 70 anni, che, a livello nazionale, potrebbe causare un calo di circa il 30%. L’insufficienza di acqua ha difatti messo in stress idrico gli uliveti, danneggiando prima la fioritura e poi le gemme, soprattutto in quelle zone dove non si è potuto intervenire con le irrigazioni di soccorso per dissetare e rinfrescare le piante. Una situazione largamente diffusa nella nostra regione, caratterizzata da molti impianti di vecchia concezione dove non è possibile intervenire con tale pratica. Inoltre, a causa degli elevati costi di carburante, elettricità, service e prodotti di supporto alla nutrizione dei terreni, molte aziende hanno addirittura deciso di non intervenire.
“Con l’esplosione dei costi, aumentati in media del 50% nelle aziende olivicole – evidenzia Aniello Ascolese, Direttore regionale di Coldiretti Molise – quasi 1 su 10 (9%) lavora in perdita ed è a rischio di chiusura, secondo dati Crea. A pesare, in particolare – prosegue – i rincari diretti e indiretti che vanno dal +170% dei concimi al +129% per il gasolio agricolo, mentre il vetro costa oltre il 30% in più rispetto allo scorso anno, ma si registra anche un incremento del 35% per le etichette, del 45% per gli imballaggi di cartone.
Ma gli aumenti non si limitano alla fase produttiva, investendo fortemente anche l’attività di molitura che è fortemente energivora; infatti alla vigilia dell’apertura dei frantoi (in Molise ne abbiamo oltre 100) si stima che le lavorazioni comporteranno un incremento dei costi a causa delle bollette che sono praticamente quintuplicate. “Bisogna intervenire a livello nazionale e regionale – afferma Ascolese – per calmierare tali costi altrimenti anche in Molise ci troveremo di fronte al rischio concreto di chiusura di tantissime aziende come anche di frantoi molti dei quali moliscono le olive di tanti piccoli/medi produttori locali”.
Il consiglio di Coldiretti Molise ai consumatori, per sostenere le aziende italiane e molisane evitando di cadere nell’inganno del falso Made in Italy, è quello di scegliere verificando attentamente l’etichetta ed effettuare i propri acquisti alimentari nei mercati di Campagna Amica dove gli agricoltori “ci mettono la faccia” e sono loro stessi garanzia di genuinità e tracciabilità del prodotto. “Coldiretti – ha concluso Ascolese – ha già annunciato che chiederà al Governo che si costituirà dopo le prossime elezioni, di contrastare fermamente l’introduzione del “NUTRISCORE”, un sistema di etichettatura fuorviante, discriminatorio ed incompleto che finisce paradossalmente per escludere dalla dieta alimenti sani e naturali come l’olio d’oliva che è uno dei pilastri della Dieta Mediterranea, conosciuta in tutto il mondo grazie agli effetti positivi sulla longevità e ai benefici per la salute”.
Coldiretti Molise