Nei giorni scorsi la Corte di Appello di L’Aquila ha confermato la condanna di G.R., attualmente sottoposto al divieto di dimora nella provincia di Chieti.
Nel gennaio 2020 veniva applicata la misura dell’allontanamento e, a causa delle violazioni consistite in messaggi telefonici e pedinamenti prontamente documentati e registrati dalla vittima. A fine febbraio del 2020 veniva disposta la misura cautelare in carcere per aver violato il divieto di avvicinamento alla vittima.
Oltre 1000 messaggi in poche settimane, aggressioni fisiche anche in luogo pubblico, minacce con coltello e gps nascosti dentro la macchina. Per più volte, con un duplicato delle chiavi, ha prelevato la macchina e l’ha nascosta alla vittima. Si è recata sul posto di lavoro per vedere se lavorava. Ha intimato tutte le amiche e le persone vicine alla vittima.
Il Collegio Giudicante di L’Aquila – con questa sentenza – ha definitivamente statuito sul merito di questa triste vicenda. La sentenza di primo grado, quindi, è stata in toto confermata : Condanna alla pena di anni 2 e mesi 6 di reclusione. Confermato il divieto di dimora nella provincia di Chieti. Confermate 5000 euro di provvisionale ai fini del risarcimento economico.
Soddisfazione per la parte civile difesa dall’Avv. Francesco BITRITTO.”