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Recensione di “Dragon Ball Super-Super Hero”: una bell’idea mal realizzata

Giovedì 29 settembre 2022, nei cinema italiani, è uscito “Dragon Ball Super-Super Hero” (“Doragon Bōru Sūpā Sūpā Hīrō”), film anime giapponese scritto da Akira Toriyama e diretto da Tetsuro Kodama. Uscita in terra nipponica l’11 giugno, la pellicola è la ventunesima trasposizione cinematografica del manga “Dragon Ball” (1984-1995), creato dal suddetto Toriyama, nonché secondo film tratto dalla serie a fumetti “Dragon Ball Super” (2015-in corso), sequel del precedente.

La storia inizia con Magenta, figlio del comandante Red, defunto capo dell’organizzazione criminale “Red Ribbon” (“Fiocco Rosso” nell’adattamento italiano anni ‘90 della “Mediaset”, n.d.r.), che vuole far rinascere l’armata del genitore, per vendicarsi di colui che l’aveva sconfitta in passato: Son Goku. Dunque Magenta decide di assoldare il giovane e geniale Dr. Hedo, per fargli costruire dei cyborg tanto forti da poter sconfiggere Goku e compagni, ottenendo così la tanto agognata rivalsa.

Il film, come si può dedurre dalla trama, contiene moltissimi riferimenti agli eventi precedenti a “Dragon Ball Super”, ricollegandosi a saghe ormai vecchie di trent’anni. Ciò consente a Toriyama di accontentare gli ammiratori storici della sua opera con moltissime autocitazioni e fan service di vario genere. Effettivamente, molti fan di vecchia data apprezzeranno, e non poco, le scene del film direttamente ricollegate al primo “Dragon Ball”.

Inoltre la pellicola presenta un qualcosa di davvero insolito per un prodotto del brand di Akira Toriyama, ovvero la quasi totale assenza del protagonista, Son Goku. Questo lo si poteva già intuire dai vari trailer, in cui, difatti, il caro Goku compariva pochissimo. Tale scelta è sicuramente degna di lode, perché permette di spostare il focus su personaggi amatissimi e importanti di “Dragon Ball”, che però negli ultimi anni, soprattutto con l’avvento di “Super”, sono stati sempre più sacrificati e tenuti ai margini della storia: come Piccolo (Junior nell’adattamento “Mediaset”, n.d.r.) e Son Gohan, figlio di Goku.

Si potrebbe dire che i lati positivi del film finiscono qui. Infatti, dopo circa un’oretta, la trama si appiattisce completamente, abbandonando una trama intrigante e “nuova” e gettandosi sui vecchi cliché tipici di “Dragon Ball”: botte, trasformazioni, esplosioni… Certo, lo spettatore si aspetta una svolta del genere in una pellicola tratta dal manga di Toriyama, ma ciò non vuol dire che bisogna sacrificare totalmente la storia e la struttura dei personaggi. A tal proposito bisogna dire che, fatta eccezione per i caratteri storici come Piccolo, Bulma e altri, che ormai il pubblico ha imparato a conoscere ed amare, i personaggi introdotti ex novo in questo lungometraggio non vengono per niente ben costruiti e sono poco caratterizzati.

Gli antagonisti, ad esempio, sono tali solo perché è “da copione”; dunque manca loro una motivazione, più o meno verosimile, che li spinga ad agire in un determinato modo. A dire il vero, un movente ce l’avrebbero pure, ma non viene per niente approfondito e finisce per essere abbandonato a neanche metà film. Però bisogna ammettere che quest’opera rimane comunque godibile, perché alla fine offre quello che, ormai, ci si aspetta da un prodotto targato “Dragon Ball”: pugni, onde energetiche, power up (“potenziamenti”, n.d.r.) esagerati e qualche gag buffa messa qua e là. Le idee per realizzare qualcosa di diverso e “innovativo” ci sarebbero, ma molto probabilmente Toriyama, o chi per lui, ha preferito andare sul sicuro, riproponendo la solita vecchia solfa, che i fan apprezzano e/o accettano esclusivamente per amor dell’opera.

Parlando, invece, di animazioni, “Super Hero” è il primo lungometraggio, ispirato ai lavori del sensei Toriyama, realizzato interamente in “CGI” (“computer-generated imagery”, “immagini generate al computer”, n.d.r. ). Ciò valorizza molte scene, specialmente quelle di lotta, ma al tempo stesso rende le movenze di alcuni personaggi, primi tra tutti Goku e Bulma, un po’ troppo rigide e finte, che ricordano lontanamente quelle dei videogiochi per la “Playstation 2”. In conclusione, “Dragon Ball Super-Super Hero” è un film che possiede un’idea di base buona e che vuole portare delle piacevoli novità all’interno del proprio brand, ma in fondo rimane un prodotto mediocre, anche se godibile.

Cesare Vicoli

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