“Ho depositato in questi giorni una proposta di riforma della legge elettorale, che da oltre 6 mesi avevo presentato nelle sue linee essenziali e sulla quale aveva avuto occasione di confrontarmi con la gran parte delle forze politiche presenti in consiglio regionale e con l’opinione pubblica attraverso interventi sui media.
La proposta reca solo la mia firma e non è impegnativa per la maggioranza. Non fa parte infatti del programma di governo e di mandato, e non costituisce quindi alcun vincolo per nessuno. Questa scelta di non presentare una proposta “blindata” della maggioranza è una scelta di apertura e di rispetto nei confronti delle forze di minoranza oltre che di rispetto della libertà degli stessi partiti di maggioranza, i quali potranno esprimersi sulla proposta, se accoglierla o emendarla come meglio riterranno.
Sono convinto che una legge elettorale non debba essere imposta a colpi di maggioranza e laddove possibile debba essere frutto della più ampia condivisione, perché si tratta di stabilire le regole fondamentali del gioco.
Ho aspettato che terminasse la campagna elettorale per le politiche per presentarla e spero che averlo fatto ben 18 mesi prima della scadenza della legislatura possa consentire una discussione serena, non condizionata da una scadenza elettorale imminente, e quindi senza alimentare il sospetto che la proposta sia fatta a vantaggio di una parte.
Spero che il confronto e il dibattito sia il più aperto e sereno possibile. Io per primo lo affronterò con la massima serenità, perché se dovessi riscontrare che da parte delle forze politiche non ci sia condivisione o voglia di modificare la legge attuale, a me la legge attuale va benissimo così, perché, anche se perfettibile come tutte le cose del mondo, nelle sue caratteristiche fondamentali trova la mia piena adesione, a cominciare dalla elezione diretta del presidente, coalizioni a sostegno direttamente collegate, premio di maggioranza per garantire la governabilità.
Sono gli stessi pilastri che vengono conservati nella proposta di modifica e che, ripeto, se non dovessero essere accolte le modifiche garantiscono l’elezione diretta del presidente e una maggioranza per governare la regione. Spero che tutte le forze politiche colgano l’opportunità per migliorare la norma che almeno nelle due elezioni passate ha mostrato alcuni limiti e qualche difetto che può essere sanato. Spero anche che questa discussione possa essere libera da propagandismi o strumentalizzazioni di parte”.
Lo ha dichiarato il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio.