L’azienda basa la propria stabilità sul profitto, ossia il guadagno reale al netto di tutte le spese. Se un’azienda è in crisi significa che quel profitto non arriva più e si comincia ad andare in debito rischiando la chiusura.
Quando questo accade, al di là degli eventi inaspettati, a monte non si è fatto un calcolo e un monitoraggio dei costi di produzione, una voce essenziale per la sopravvivenza di qualsiasi attività.
In un periodo come quello che stiamo vivendo, con i costi di luce e gas ancora in aumento a ottobre 2022, l’analisi dei costi è vitale per affrontare la crisi e capire come ottimizzarli per riuscire a mantenere in attivo l’azienda.
Vediamo come gestire i costi di produzione e come renderli utili per la gestione aziendale.
Costi di produzione: quali sono
Quando si parla di costi produttivi bisogna tenere conto di diverse variabili. Il primo passo quindi per un’azienda è riconoscere le tipologie di costo che compongono il processo produttivo. Ogni aspetto sarà essenziale per l’analisi specifica dei costi di produzione, che sarà molto utile quando si devono valutare riduzioni di spese sulla produzione.
Ecco le principali voci di costo:
- Costo fisso: un importo che non cambia al mutare delle condizioni. Rientrano in questa categoria gli stipendi, gli ammortamenti, i costi energetici;
- Costo variabile: il suo importo cambia se si modifica il numero di vendite. Rientrano in questa voce i costi delle materie prime, il trasporto, la manodopera;
- Costo diretto: costi necessari per realizzare un prodotto, come ad esempio la manodopera, la materia prima, le tecnologie impiegate.
- Costo indiretto: costi necessari per realizzare un prodotto, ma che non sono inseriti in maniera diretta nella produzione, come il marketing, la distribuzione, il trasporto.
Queste 4 voci aiutano ad individuare le cifre che servono, in maniera diretta e indiretta, per coprire le spese di produzione e permettono anche di avere in maniera immediata la consapevolezza di quali sono i punti sui quali poter fare leva per abbassare i costi produttivi.
In tutte le attività umane però ci sono delle variabili inattese e quindi, anche se l’azienda predispone un budget per i costi, detto costo standard, poi è fondamentale andare sempre a controllare il costo effettivo, perché tra l’inizio e la fine della produzione potrebbero esserci aumenti, mancanze e altri imprevisti che portano ad una variazione del costo preventivato.
Ed è qui che interviene la capacità manageriale del titolare e del team che gestisce l’economia interna all’azienda.
Per ottimizzare i costi infatti bisogna attivare specifici strumenti e adottare strategie calibrate sul potere economico dell’attività.
Come ottimizzare i costi di produzione
Per ottimizzare i costi di produzione il passaggio principale è tenere sotto controllo il budget. Sapere con esattezza quanto spendo per un prodotto consente di conoscere l’andamento economico-finanziario dell’azienda, stabilire gli obiettivi e pianificare i passaggi successivi.
Si prosegue con il monitoraggio continuo. Tutti i dati relativi alla produzione devono essere raccolti, organizzati e resi consultabili in maniera rapida, per poter intervenire tempestivamente in caso di necessità e apportare modifiche, con una grande riduzione dei rischi.
Per gestire tutta questa mole di informazioni, è necessario dotarsi di un sistema di controllo di gestione con software avanzati in grado di fornire report e di personalizzare le analisi. Se vuoi saperne di più sul controllo di gestione, scoprilo su questo sito, specializzato nell’offrire soluzioni per l’installazione e la gestione dei software aziendali.
