Gli eventi di queste ultime estati nell’utilizzo delle riserve naturali del vastese hanno confermato la assoluta necessità di modificare la gestione del patrimonio ambientale fragile e protetto del nostro territorio.
E’ nota, a riguardo, la intenzione di unificare la gestione delle due Riserve Regionali di Punta Aderci e di Marina di Vasto .
La stessa Amministrazione Comunale – Gestore Istituzionale – , sembrerebbe quindi aver deciso di riassumere con forza il proprio ruolo di programmatore dello sviluppo ambientale , affiancandosi direttamente in questa delicatissima materia, alla attività delle associazioni ambientaliste che , al di la della buona fede e della indubbia perizia di progettazione, di segnalazione e verifica e di controllo , hanno purtroppo dimostrato nel tempo , sia di non avere rilevanti capacità economiche e di gestione e sia di tollerare persino delle comportamentalità che contrastano con l’utilizzo proprio del patrimonio vincolato , spesso aggredito dall’assalto incontrollato dei turisti visitatori .
Tutto gratis per tutti . Ci hanno ovviamente dato anche una “medaglia” di merito , costata però migliaia di euro che sono stati investiti ogni anno ,senza ritorno economico e addirittura con comportamenti che hanno messo a rischio sia la consistenza degli ambienti fragili , sia la incolumità fisica dei cittadini e dei frequentanti .
Tutto gratis per tutti. Ma non un adeguato parcheggio organizzato, una area camper, un bagno efficiente , dei servizi funzionanti , delle tratte rompifuoco , una rete antincendio efficace, delle vie di fuga segnalate . Molto disordine e confusione, sotto la luce accecante del bello che la natura ci ha dato e che ci riempie la bocca, ma che resta abbandonato e senza alcuna manutenzione, con la sola sostituzione dei pastori transumanti e delle loro greggi , con i branchi di cinghiali ,con i lupi e con gli altri animali selvatici di importazione .
Non va bene . Non può andare bene. Occorrono, invece, investimenti concreti e servizi funzionanti, per valorizzare il territorio protetto ed il connesso brand turistico-ambientale.
Per queste ragioni se la Amministrazione , nella sua qualità di Gestore Istituzionale , ha deciso di cambiare registro , lo faccia seriamente, mettendo a gara l’affidamento dei Servizi delle Riserve Vastesi ,con un progetto di sviluppo e non con il solito bando “tipo” , orientato al target delle associazioni ambientaliste e che esclude ogni altro interessato , ma con un bando esplorativo che possa selezionare e preferire il contributo offerto da possibili partners e da associazioni di categoria economica ed imprenditoriale locale , che possano effettivamente investire sul territorio , disponendo delle necessarie risorse e rendendo effettivamente produttivo e non parassitario il nostro pregevole territorio .
Esperienze di questo tipo si vanno affermando per la gestione innovativa di molte strutture archeologico, culturali e di molti Parchi ambientali del nostro Paese. Imitiamoli .
In caso contrario, nonostante le buone esposte intenzioni di cambiamento, ci si limiterà solo a ridurre il dissenso e la concorrenza tra le Associazioni ambientaliste coinvolte nelle riserve vastesi , ma a parità di fattori e senza investimenti, il risultato finale sarà il medesimo. Insufficiente come quello odierno.
Il Nuovo Faro
Dott. ing. Edmondo Laudazi