Si accorge che la banca presso cui ha il conto corrente ritira dal suo conto le commissioni di una carta di credito mai usata nè richiesta. Dopo aver tentato inutilmente di avere una spiegazione dai dirigenti, decide di denunciare il caso alla Procura e alle società a tutela dei consumatori. Protagonista della querelle, C.C. correntista da oltre 30 anni di un noto istituto.
“Ho scoperto di pagare dal 2015 a oggi le commissioni di una carta di credito mai usata“, afferma l’uomo che prosegue: “La banca ha trattenuto i miei soldi ogni anno, per un totale di 298 euro: 29 euro per 2015 e 2016, 40 euro per gli altri anni, per una carta adesso disdetta, ovviamente. Non ricordo di aver mai richiesto quella carta, non ho mai chiesto il rinnovo di anno in anno, non ho mai attivato nessuna carta che la banca sostiene avermi recapitato per posta ordinaria, non per assicurata o raccomandata con ricevuta di ritorno. Il direttore della filiale di Vasto dice che è tutto regolare, da Roma non rispondono alle P.E.C. Questa sarebbe l’attenzione al cliente? Oltre ogni clausola contrattuale oscura, vessatoria e scritta con caratteri piccolissimi e illeggibili, se non avete la prova di avermi consegnato la carta (posta ordinaria), si ipotizza l’appropriazione indebita e la truffa aggravata, continuata, in concorso”, accusa C.C. .
Prima di inviare questa nota, corredata di tutti gli allegati certificativi, alla Procura della Repubblica competente, alle società di consumatori prevalenti e, soprattutto, alla stampa locale e di settore, mi auguro di poter risolvere la questione civilmente, alla luce dei rapporti pregressi. La richiesta di restituzione delle somme indebitamente prelevate per le mie carte di credito utilizzate, è stata portata all’attenzione, oltre che del Direttore di Filiale di Vasto, anche dell’ufficio reclami di Roma con apposita PEC in data 11 ottobre 2022″.
Paola Calvano