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Disagi per i turisti sulla Via Verde, Spadaccini: “Pochi segnali e ciclabile assente”

La Via Verde si sta affermando come uno dei grandi “attrattori” della Costa dei Trabocchi, in grado di richiamare tantissimi cicloturisti, ma la pista ciclopedonale continua a registrare l’assenza di interi tratti che costringono gli amanti delle due ruote a pericolose deviazioni sulla Statale 16.

Nel tratto vastese – quello incompiuto su un percorso di 40 chilometri – sono tre i pezzi mancanti: Lago Dragoni a Torino di Sangro, interessato da un preoccupante fenomeno franoso, l’intero litorale di Casalbordino dove la pista ciclopedonale – in assenza dell’ex tracciato ferroviario – dovrebbe attraversare il lungomare e tutta la zona industriale di Punta Penna.

Per quest’ultimo tratto è stato approvato nei mesi scorsi un progetto di variante che eviterà alla ciclovia di attraversare l’agglomerato produttivo, affiancandola alla Statale 16. Un’altra criticità è rappresentata dal pezzo di pista ciclabile che attraversa la riserva naturale di Punta Aderci, il cui fondo sterrato è adatto solo alle mountain bike.

Nel frattempo ed in attesa del completamento dell’importante infrastruttura i cicloturisti che arrivano dalle nostre parti si imbattono con una serie di disagi e problemi legati alle interruzioni e alla scarsa segnaletica. Ne sanno qualcosa le associazioni ciclistiche locali che spesso e volentieri arrivano in soccorso dei cicloturisti che provengono da altre regioni attratti dalla tanto pubblicizzata Via Verde della Costa dei Trabocchi.

“Nei giorni scorsi, prolungando il mio giro in bici, ho dovuto fare da guida ed accompagnatore ad un cicloturista lucano”, racconta Antonio Spadaccini, presidente del Cicloclub di Vasto, “ che, dopo aver pernottato in tenda nella pinetina del lungomare nord vastese (all’altezza della Bagnante) , e percorso i 5 km di Via Verde realizzata a Vasto (dall’ex stazione a Vignola), arrivato al porto di Vasto, pedalava, ma forse sarebbe meglio dire che vagava, alla ricerca della continuazione verso nord della ciclabile, tanto pubblicizzata, che lo doveva portare verso Ortona e Pescara. Questa è la realtà. Il resto sono solo chiacchiere”, conclude Spadaccini.

Per le associazioni, che segnalano anche la scarsa presenza di segnaletica, la priorità dovrebbe essere l’ultimazione dell’importante infrastruttura che è stata al centro, durante lo scorso week end, di due giornate di studio sul cicloturismo organizzato dal Gal Costa dei Trabocchi, nella stupenda cornice di Palazzo D’Avalos.

Anna Bontempo (Il Centro)

 

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