Partono gli accertamenti anti-evasione e nelle case di migliaia di vastesi arrivano le cartelle Tari (tassa sui rifiuti). Sono 7.600 le raccomandate spedite in questi giorni: riguardano le rate relative ai pagamenti non versati nel 2017 e nel 2018, per un importo totale di 3,5 milioni di euro che dovrebbero entrare nelle casse comunali.
Il condizionale è d’obbligo perché non tutti quelli che in questi giorni hanno ricevuto gli avvisi di pagamento sono “evasori”. Tra di loro ci sono anche cittadini che hanno versato il dovuto a suo tempo, ma che ora devono dimostrare di essere in regola. Ma quanti possono esibire le ricevute? Chi non le ha conservate, o non riesce a ritrovarle dovrà pagare nuovamente e alla somma dovuta dovrà aggiungere anche gli interessi di mora. Nel frattempo in Comune sono già arrivate le prime segnalazioni su alcune irregolarità riscontrate.
“Può succedere che chi ha già pagato la tari 2017 e 2018 abbia ricevuto l’avviso”, spiega l’assessore ai tributi, Gabriele Barisano, “capita perché nel trasferimento della banca dati da un gestore all’altro, alcuni riferimenti sono andati persi. In questo caso basta esibire le ricevute dei versamenti effettuati. Gli uffici comunali sono a disposizione dei cittadini per qualsiasi chiarimento. Da parte nostra non c’è alcuna volontà di vessazione, ma è giusto che ognuno versi il dovuto. Solo così sarà possibile pagare meno tasse”.
Nei mesi scorsi aveva fatto discutere l’arrivo nelle case dei vastesi delle cartelle Tari (acconto 2022) in ritardo di una settimana rispetto alla scadenza del 30 aprile. E più di recente ci sono stati disguidi con i bollettini non corretti (a causa di un errore nel sistema informatico) per le lampade votive all’interno del cimitero di via Conti Ricci.
Anche in questo caso non potendo pagare i canoni dovuti per gli anni 2020 e 2021 molti cittadini hanno affollato gli uffici comunali per avere informazioni. Della riscossione coattiva delle tasse locali si occupa da alcuni mesi la Credit Network & Finance (Cnf). La società di Verona si è aggiudicata l’appalto da due milioni 150mila euro indetto dal Comune di Vasto per le attività di supporto all’accertamento dei tributi locali (Imu, Tasi, Tari, imposta di soggiorno), la riscossione coattiva degli avvisi di accertamento, degli oneri di urbanizzazione, delle sanzioni per la violazione del codice della strada, la riscossione della Tosap e dei diritti sulle pubbliche affissioni, nonché di tutte le altre entrate patrimoniali che l’ente vorrà riscuotere tramite il concessionario.
La Cnf ha la sede in viale Perth, lungo la circonvallazione Istoniense. Con questa operazione il Comune mira ad aumentare la sua capacità di riscossione, una delle criticità segnalate dalla Corte dei Conti.
Anna Bontempo (Il Centro)