Slitta al 15 dicembre la trasformazione del Civeta in società di capitali in programma domani. Il Commissario Straordinario ha accolto la richiesta presentata da cinque sindaci del Vastese e ha convocato l’assemblea dei soci (cioè i comuni consorziati), alle 12 di giovedì 15 dicembre a Cupello, nella sala adunanze della sede del Consorzio che gestisce il Polo impiantistico di Valle Cena. Due i punti all’ordine del giorno: la modifica dell’articolo 70 dello Statuto e la trasformazione del Civeta in società di capitali (srl) alla presenza del notaio Giovanni Maria Plasmati.
Nella missiva inviata ai comuni consorziati, al collegio dei revisori e al Commissario della Comunità Montana Sangro-Vastese, De Vincentiis fa esplicito riferimento alle richieste avanzate nei giorni scorsi dai sindaci di San Salvo (Emanuela De Nicolis), Casalbordino (Filippo Marinucci), Monteodorisio (Catia Di Fabio), Pollutri (Nicola Mario Di Carlo) e Villalfonsina (Mimmo Budano), secondo i quali l’importante passaggio non poteva essere effettuato prima del 20 dicembre e in ogni caso non il 2 dicembre (data indicata per la trasformazione dell’assetto societario), elencando la necessità di apportare alcune modifiche alla bozza di Statuto che, a loro avviso, presenta alcune criticità, soprattutto in ordine alla rappresentanza e al controllo.
Su questo argomento non c’è una posizione unanime da parte dei comuni consorziati. In realtà si sono creati due fronti: San Salvo, Casalbordino, Monteodorisio, Pollutri e Villalfonsina da una parte e dall’altra Vasto, Cupello e Scerni, a dimostrazione che su un argomento così importante per il territorio non si riesce a fare squadra.
In questi giorni i consigli comunali dei comuni consorziati hanno discusso le modifiche allo Statuto del Civeta. I correttivi approvati in aula non avrebbero tuttavia risolto tutte le criticità secondo i consiglieri del centrodestra di Vasto.
“Lo Statuto presenta ancora evidenti profili di illegittimità solo in piccola parte sanati con “emendamenti last minute” del segretario generale, e che rimane ancora illegittimo e soggetto a censure della giustizia amministrativa”, sostengono Francesco Prospero, Guido Giangiacomo, Vincenzo Suriani e Giuseppe Soria, “il Civeta, da società in house, per funzionare al meglio, dovrebbe tentare di attrarre l’adesione di altri comuni”.
Anna Bontempo (Il Centro)