Sono 800 i fascicoli fermi in attesa di notifica o di seguire la dovuta procedura. Cinque dipendenti amministrativi in un ufficio che ne dovrebbe avere 19 con l’aggravante di un dipendente in partenza sono pochi e su quattro dipendenti che resteranno uno solo è abilitato ad accedere alla piattaforma del tribunale. E’ questa la drammatica situazione che sta vivendo la procura di Vasto. L’impegno dei magistrati viene mortificato dall’esiguità del personale a disposizione.
“Se a questo si aggiunge che anche l’incarico del procuratore capo Giampiero Di Florio è prossimo alla scadenza, ma al momento non è previsto nessun nuovo procuratore capo non essendoci stato un bando per un tribunale destinato a chiudere, ben si comprende – riflette il vice sindaco di Vasto, Licia Fioravante – la gravità della situazione. Non servono ulteriori proroghe. Servono impegni precisi da parte del governo. Vanno riaperte le piante organiche”.
Licia Fioravante, il sindaco Francesco Menna e il presidente del consiglio dell’ordine forense, Vittorio Melone andranno a Roma per parlare con il ministro della Giustizia, Carlo Nordio.
“Domani – aggiunge Licia Fioravante – è in programma una nuova riunione con i sindaci di Sulmona, Avezzano e Lanciano e i rispettivi consigli dell’ordine. Sarà fatto il punto della situazione e programmate future iniziative. Vasto da parte sua invoca l’attenzione dei parlamentari e senatori del territorio. Quello che accade qui non può sfuggire a loro. In ogni caso questa amministrazione comunale lo racconterà al ministro non appena avrà accettato di riceverci. Negli ultimi tempi la malavita è diventata ancora più aggressiva. Paradossalmente l’organico delle forze dell’ordine è ridotto all’osso . Nonostante questo l’attività di contrasto è ottima. Vasto ha però bisogno della Procura ma di una Procura in grado di poter lavorare. Non serve una ulteriore proroga della chiusura. Questo tribunale va messo in condizioni di poter lavorare”.
Grande è anche la preoccupazione degli avvocati delle Camere penali. Il vice presidente, l’avvocato Fiorenzo Cieri ha più volte ribadito il pericolo che l’impossibilità di azione della Procura possa rinvigorire gli attacchi della malavita. Il presidente del Tribunale, Bruno Giangiacomo, da tempo ha lanciato l’allarme ricordando che per permettere alla macchina della giustizia di funzionare servono tre componenti fondamentali: magistrati, avvocati e personale amministrativo. La mancanza del terzo elemento produce di fatto il blocco di tutte le attività.
Paola Calvano