Si parlerà solo del parco eolico offshore. Torna in aula il progetto della società Np Francavilla Wind srl, intenzionata a realizzare un impianto da 800 Mw con 54 torri galleggianti a 25 chilometri dalla costa vastese, nello specchio acqueo di fronte al porto di Punta Penna. Dopo il rinvio del punto inserito all’ordine del giorno dell’ultimo consiglio comunale, sarà una riunione monotematica ad occuparsi del progetto che sta tenendo banco in queste settimane e che lunedì scorso è approdato in Commissione assetto del territorio. La seduta straordinaria del consiglio comunale è stata convocata per oggi. Intanto cominciano ad arrivare le prime osservazioni al progetto.
SEDUTA STRAORDINARIA – All’ordine del giorno c’è un documento il cui testo è in fase di rivisitazione dopo la riunione della Commissione Assetto del territorio, durante la quale l’assessore Nicola Della Gatta ha preso l’impegno di integrarlo.
“Ho provveduto a ritirare la risoluzione che era all’ordine del giorno del precedente consiglio comunale per correttezza istituzionale”, spiega Della Gatta, “in queste ore sono impegnato, insieme ai capigruppo di maggioranza e di minoranza ad integrarlo, soprattutto per quanto riguarda l’aspetto ambientale”.
La precedente risoluzione impegnava l’amministrazione “a sollecitare la società a partecipare ad un tavolo di confronto istituzionale finalizzato all’assunzione delle necessarie informazioni occorrenti alla compiuta valutazione del progetto” e a trasmettere l’intera documentazione ai sindaci di Fossacesia, San Vito Chietino, Ortona, Rocca San Giovanni, alla Provincia, alla Regione e ai parlamentari del territorio. L’amministrazione sembra sia comunque orientata a esprimere giudizio negativo, anche se all’interno della maggioranza c’è chi è favorevole. In ogni caso verranno presentate le osservazioni alla scadenza del termine fissata per il 10 dicembre.
“E’ un consiglio comunale inutile”, tuona Guido Giangiacomo (Fratelli d’Italia), “in Commissione ho chiesto di avere delucidazioni sull’impatto ambientale, invece al momento abbiamo solo una relazione tecnica. C’è anche il problema della competenza del Comune visto che stiamo parlando del rilascio di una concessione demaniale. In mancanza di elementi di valutazione ritengo che si tratti di un’assemblea civica inutile”.
LE PRIME OSSERVAZIONI – Sul parco eolico offshore si registra la netta contrarietà di Italia Nostra che segnala criticità sotto il profilo paesaggistico, ambientale e socio-culturale.
“Ravvisiamo una compromissione dei valori paesaggistici in riferimento alla vocazione prevalentemente turistica della costa coinvolta nel progetto che corrisponde grosso modo a quella teatina”, sostiene il presidente Pierluigi Vinciguerra, “costa caratterizzata da una serie di località balneari, intervallate da promontori e rilievi elevati sul mare che ospitano centri storici o zone di pregio storico-culturale. Da ricordare, inoltre, che la visibilità delle torri e degli aerogeneratori interferirebbe in modo netto e definitivo sulla percezione degli elementi simbolo della costa teatina, i trabocchi, quali elementi identitari di carattere visivo-paesaggistico”.
Vinciguerra fa cenno anche alle “interferenze con le presenze archeologiche presenti nei fondali, alle attività delle marinerie locali e alle modalità e ai tempi di dismissione degli impianti al termine della concessione “non contemplati nella relazione”, rimarcando che “la società proponente è dotata di un capitale sociale talmente irrilevante da non coprire neanche il costo di un natante che faccia un giro di controllo all’interno dell’impianto. Chi pagherà il tutto? Quali sono le garanzie?”.
L’ultima criticità segnalata da Italia Nostra riguarda “la sostenibilità ambientale degli interventi in ordine alla mancanza di una programmazione organica di sviluppo energetico ed uso del mare ed alla necessità di un vero e proprio piano regolatore degli spazi marittimi con cui definire la localizzazione degli impianti offshore”.
Anna Bontempo (Il Centro)