Assemblea di fine anno martedì mattina alla Denso di San Salvo. I segretari provinciali di Cgil, Cisl, Uil e Fisic, Alfredo Fegatelli, Primiano Biscotti, Nicola Manzi e Nicola Amicucci, hanno fatto il bilancio di fine anno e riferito ai lavoratori quanto è stato sollecitato all’azienda e quello che verrà richiesto a gennaio. Tutti concordi nel ritenere che la sicurezza del posto di lavoro è la priorità e per ottenerla sono necessari nuovi investimenti e contestualmente nuove e stabili ordinativi.
“In questi mesi sono stati utili gli ordinativi arrivati dal Brasile e dal Tennessee – ha rimarcato Biscotti – E’ però necessario che arrivino nuovi e duraturi prodotti per azzerare la cassa integrazione”.
Ed è quello che i lavoratori sperano di ottenere.
Attualmente alla Denso ci sono ancora circa 150 lavoratori al giorno in cassa integrazione. “Troppi” per rappresentanti sindacali. Nonostante i sacrifici economici, decine di famiglie vivono nel timore di veder dirottare altrove i finanziamenti dell’azienda. La Denso un anno fa aveva annunciato 56 milioni di investimenti in tre anni.
La recente visita dei dirigenti nipponici nello stabilimento di San Salvo fa ben sperare, ma al momento nessuno sa quali saranno le decisioni di Denso sul sito di San Salvo. Dalla Denso nel 2022 sono usciti 175 dipendenti. Dopo i sacrifici, i sindacati (che il 3 dicembre hanno incontrato il responsabile delle risorse umane dell’azienda, Alfonso Orfanelli), chiedono garanzie e nuove lavorazioni che possano dare linfa al sito produttivo.
“A gennaio dopo le festività natalizie – spiega Biscotti – si parlerà di investimenti e occupazione”.
La speranza è che le istituzioni facciano la loro parte e intervengano per favorire l’investimento a San Salvo. Il ruolo della politica è essenziale.
Paola Calvano