Costituente Comunista, il neonato Movimento Nazionale per l’Unità dei Comunisti, esprime solidarietà, vicinanza e piena sintonia a Giuliana Chioli riguardo al responsabile e coraggioso atto politico di rassegnare le dimissioni da Assessore alle Politiche Sociali della Giunta Comunale di Cupello. Questo atto fermo e definitivo, aumenta a dismisura le crepe di un sistema morente che ininterrottamente per quasi vent’anni, ha permesso agli elettori di scegliere la faccia del macchinista e non la direzione del treno sempre diretto verso la profonda scarpata dei dissesti, delle tasse immiserenti, dei tagli agli spazi di partecipazione popolare e delle punizioni esemplari verso chi dissente. Giuliana Chioli ha deciso di dire NO a questa terribile visione del territorio.
Se ne va dalla maggioranza il suo volto più rappresentativo e costantemente in mezzo al popolo. Un impegno che si è profuso senza risparmio di energie raccogliendo stima e affetto. La donna più votata nelle scorse elezioni è oggi fuori dalle istituzioni e ciò apre ad un problema politico tanto antico, quanto attuale: le surroghe. Uno strumento che ridefinisce il voto popolare imponendo a chi entra in giunta le dimissioni da consigliere comunale favorendo l’ingresso di coloro che sono bocciati dagli elettori. Una pratica che sottrae ai più premiati la loro forza popolare e politica, ottenendo al tempo stesso un’assise consiliare grata e obbediente.
In questi vent’anni sono stati tanti i tentativi di trasformare la politica in un esercizio elitario di pochi. Ma tante cose sono già cambiate e la scelta di un politico come Giuliana Chioli di rinunciare alla poltrona, pone la Politica di nuovo come la linfa vitale alla quale ogni cittadino deve attingere. La Politica è una cosa bella, alimentata dalla passione di chi non pretende ma dedica tutto se stesso a fare del proprio luogo il migliore dei territori. È questo che lei ha rappresentato e continuerà a rappresentare quale imponente punto di riferimento del popolo cupellese. I Comunisti si stringono a lei in modo solidale, rilanciando la battaglia per la moltiplicazione dei decapitati spazi di partecipazione democratica per riscrivere completamente il modus operanti del rapporto tra istituzioni e cittadini.