“Saggezza ed empatia sostenute da una forte mitezza e gentilezza sono- afferma il professor Guido Brunetti, umanista-scienziato e scrittore- i tratti peculiari di Benedetto XVI. Il mondo intero ha perso una personalità straordinaria di grande carisma”.
Ha qualche testimonianza di Ratzinger? “Ho due ricordi legati al dono di alcuni miei libri, due messaggi di gratificazione e di apprezzamento per ‘il cordiale gesto, manifestando gioiosa vicinanza spirituale, assicurando un caloroso ricordo nel Signore e invitandomi a ‘testimoniare la vittoria di Cristo sulle tenebre del Male. Sono messaggi che suscitano in me sempre nuove e intense emozioni”.
Ha parlato di saggezza, empatia e gentilezza…
“In Benedetto XVI, la saggezza assume una tensione etica, l’arte di condursi nella vita per conseguire quello che ci si prefigge come ideale morale. E’ un percorso di introspezione, analisi, autoanalisi e conoscenza. E’ capacità di scendere negli abissi della nostra interiorità, là dove, come dice sant’Agostino, abita la verità, il Logos”.
Secondo lei, qual è la questione centrale del suo pensiero?
“ Ratzinger è un raffinato filosofo e teologo, il quale si pone lungo il tracciato delineato da Platone, sant’Agostino e san Tommaso. E’ il teologo più letto nell’età contemporanea. Al centro della sua concezione c’è il problema del rapporto tra Dio e scienza, fede e ragione. Egli mette in dubbio la visione dell’illuminismo e delle moderne filosofie e la loro pretesa di ritenersi l’ultima parola della ragione. Sono idee caratterizzate dal riduzionismo scientifico e dal positivismo, dunque antimetafisiche. Per Benedetto XVI, fede e ragione coincidono. Si integrano e si intrecciano con il tempo e la memoria. Rappresentano due visioni del mondo. Entrambe sono categorie dello spirito: credere per capire e capire per credere. La contrapposizione tra scienza e fede, Dio e ragione- conclude Brunetti- è un fatto stantio, superato e non sostenuto dall’evidenza”.
Anna Gabriele