In nove finiscono nei guai con l’accusa di truffa aggravata in concorso ai danni dello Stato. Il gruppo, stando alle accuse della Procura della Repubblica di Vasto, avrebbe messo in piedi un articolato sistema di frode a danno dell’Inps attraverso il quale risultavano false assunzioni per consentire di incassare l’indennità di disoccupazione. La maxi inchiesta partita nel 2020 è arrivata in questi giorni al capolinea. Il procuratore capo della Procura della Repubblica di Vasto, Giampiero di Florio ha comunicato ai difensori degli indagati l’avviso di conclusione delle indagini.
Una maxi indagine sulla quale la magistratura ha indagato per più di due anni. Sono ora nove le persone per le quali la Procura chiede il processo. I nove sono S.C. di Atessa, residente a Montenero di Bisaccia, 44 anni; P.L. di Castiglione Messer Marino 54 anni, M.G.S. di Vasto, 58 anni, D.T. di Bollate, residente a San Salvo 40 anni, P.N. di Castiglione Messer Marino 47 anni, B.H. nata in Marocco residente a Milano, 41 anni, K.E.Q., nato in Marocco, 27 anni residente in Piemonte, E.F. 36 anni anche lui nato in Marocco e residente a Campomarino e G.R. 49 anni di Vasto.
La truffa – che si aggira sui 50mila euro – riguarda il biennio 2018-2019. E’ stato ricostruito dagli investigatori il modus operandi: S.C., in qualità di presidente del consiglio d’amministrazione di una società cooperativa con sede a Vasto in accordo con i beneficiari della truffa inducevano in errore l’Inps e il Centro per l’ Impiego facendo risultare un rapporto di lavoro per ottenere indebitamente il beneficio sociale e l’erogazione dell’indennità di disoccupazione.
Gli indagati rigettano le accuse e i loro difensori presenteranno entro 20 giorni delle memorie scritte al pm allegando documenti che dimostrino la loro buona fede.
“Per quanto riguarda la mia cliente – fa sapere l’avvocato Marisa Berarducci, difensore di M.G.S. – ho tutta la documentazione che prova la regolarità dell’assunzione”.
Paola Calvano