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Cinghiali nelle riserve naturali, un piano di controllo in tre anni

Avrà la durata di tre anni  ed è finalizzato al censimento della popolazione di cinghiali, al monitoraggio e agli interventi per ridurne il numero. Scatta nelle due riserve di Punta Aderci e di Marina di Vasto il piano triennale per il controllo degli ungulati. Ad occuparsene sarà il biologo Fabio De Marinis che ha ottenuto l’incarico dal Comune previo compenso di 24.960 euro. Il professionista – che ha gestito il piano di controllo dei cinghiali nella riserva naturale regionale Grotta delle Farfalle di Rocca San Giovanni – dovrà consegnare entro il 30 aprile 2023 lo studio di incidenza ambientale (Vinca), il monitoraggio ed il piano triennale. L’amministrazione comunale vuole adottare tutti quei provvedimenti per il riequilibrio dei sistemi ecologici, per la tutela della salute pubblica  e della pubblica incolumità.

I CINGHIALI NELLE RISERVE  – Gli avvistamenti sono all’ordine del giorno. La cooperativa Cogecstre  – che ha gestito la riserva di Punta Aderci fino al 30 settembre 2022 – ha rilevato una popolazione stimata di circa 100 esemplari. Il dato viene fuori dal monitoraggio effettuato dagli operatori della coop di Penne dal 17 al 30 giugno nell’area protetta mediante l’ausilio di foto trappole. Segnalazioni sono state ricevute anche da ciclisti, escursionisti e proprietari terrieri. La presenza di cinghiali, avvistati anche in pieno giorno,  è stata rilevata da Legambiente all’interno della riserva naturale di Marina di Vasto. Anche in questo caso con l’ausilio delle foto trappole. Lo scorso 29 luglio il servizio ambiente, ecologia e sanità comunale ha richiesto alla Regione Abruzzo e ad Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), l’autorizzazione ad intervenire per la cattura selettiva dei cinghiali all’interno delle due riserve di Punta Aderci e Marina di Vasto. Gli enti interessati, chiamati in causa dal Comune, hanno evidenziato la necessità di redigere uno specifico piano di controllo.

IL PIANO TRIENNALE – La scelta è ricaduta su Fabio De Marinis, biologo cinquantenne di Spoltore, che ha al suo attivo numerose consulenze tecniche faunistiche. Il professionista dovrà elaborare il piano triennale (2023-2025) di controllo dei cinghiali analizzando le criticità, i danni derivanti dagli incidenti stradali, le modalità di intervento e le azioni di prevenzione. Il biologo incaricato dovrà occuparsi anche della redazione della valutazione di incidenza ambientale (Vinca), offrire consulenza per l’avvio degli interventi e indicare le azioni di prevenzione con una relazione consuntiva sugli obiettivi raggiunti, da inviare a fine anno a Regione ed Ispra. Dovrà essere redatto un censimento annuale della popolazione, con relativo monitoraggio dei danni. Il crono programma stilato dal Comune prevede la consegna dello studio di incidenza ambientale entro il 30 aprile, le relazioni tecniche consuntive del 2023, 2024  e 2025  entro la fine di ogni anno.

L’ASSESSORE BARISANO“Abbiamo dato incarico ad un esperto che si è già occupato con successo del controllo dei cinghiali nella riserva regionale Grotta delle Farfalle di Rocca San Giovanni dal 2020 al 2022, ottenendo come risultato la netta diminuzione degli esemplari”, spiega l’assessore alle politiche ambientali, Gabriele Barisano, “vogliamo risolvere un problema serio che ha un impatto negativo sulle coltivazioni e aumenta gli incidenti stradali. Come Comune stiamo affrontando delle spese, ma è nostra intenzione chiedere alla Regione il rimborso dei costi sostenuti”.

Per il controllo e la gestione della fauna selvatica l’ente ha ottenuto un contributo regionale di 5mila euro.

Anna Bontempo (Il Centro)

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