Tre associazioni indicano il componente del Comitato di gestione della riserva naturale di Punta Aderci in sostituzione del membro dimissionario, ma il nominativo individuato non è il frutto di una sintesi di tutti i sodalizi. Ci sono posizioni diverse all’interno del variegato mondo ambientalista, dove le divisioni esistenti rischiano di diventare insanabili. Sono trascorsi otto mesi dalle dimissioni dell’avvocato Maria Grazia Mancini, avvenute lo scorso mese di maggio, ma da quella data il Comitato di gestione, pur riunendosi regolarmente per esaminare i progetti che incidono sull’area protetta, è ancora privo del rappresentante delle associazioni.
Nei giorni scorsi Legambiente, Wwf e Fai hanno indicato il nome di Gianluca Casciato, presidente di Madrecultura, come sostituto dell’avvocato Mancini. Una comunicazione che ha spinto il dirigente comunale Luca Mastrangelo a scrivere a Italia Nostra, Arci e Cai per sapere se i tre sodalizi condividono la scelta del rappresentante indicato da Legambiente, Wwf e FAI. Lo stesso funzionario ha comunque precisato nella nota “che i lavori del Comitato di gestione continueranno ad essere svolti anche in assenza del rappresentante delle associazioni”.
Attualmente l’organismo conta quattro componenti: il dirigente comunale Mastrangelo, l’assessore all’ambiente Gabriele Barisano, il funzionario dell’Arap Nicola Bernabeo e la rappresentante dei proprietari terrieri, Roberta Presenza.
“Abbiamo fatto una proposta con l’intento di avviare una interlocuzione allargata”, spiega Giuseppe Di Marco, presidente di Legambiente, “riteniamo che le associazioni debbano stare nel Comitato per dire la loro e per poter esercitare il loro ruolo. E’ uno spazio lasciato vuoto per troppo tempo”.
Non la pensano così le altre sigle che pongono l’accento su altri aspetti.
“Come Arci riteniamo che la partecipazione all’interno del Comitato di gestione non abbia più alcun senso”, commenta caustico il presidente Lino Salvatorelli, “oggi abbiamo un organismo al quale sono state tolte le competenze tecnico-scientifiche all’interno dei procedimenti che interessano la riserva naturale di Punta Aderci e che arrivano all’esame dell’organismo già con il parere positivo del dirigente. E’ chiaro che a questo punto il Comitato di gestione può solo ratificare”.
Per Stefano Taglioli, ecologista e coordinatore del Gruppo Fratino “la nomina del rappresentante delle associazioni, che poteva essere una utile occasione per confrontarsi sul ruolo del Comitato di gestione, è l’atto conclusivo del totale depotenziamento dell’organismo. E’ il timbro definitivo che suggella la fine di un percorso. Ognuno si prenderà responsabilità attuali e meriti di un tempo. Responsabilità e meriti profondamente diversi e non disconoscibili da chiunque abbia contezza dei ruoli delle parti in campo”.
Anna Bontempo (Il Centro)