Operazione “Repulisti”: diciotto gli indagati coinvolti nella maxi operazione avvenuta fra Vasto, San Salvo e Gissi e che compariranno il prossimo 26 gennaio davanti al gup. A chiedere il loro rinvio a giudizio è stato il procuratore capo della Procura della Repubblica di Vasto, Giampiero Di Florio.
L’operazione scattata tre anni fa richiese l’impegno di 60 militari. Le accuse per gli indagati vanno dall’usura aggravata all’estorsione. Le indagini vennero dirette dall’ex questore di Chieti, Ruggiero Borzacchiello. L’inchiesta partì nel 2019 con la denuncia di un operaio che, dopo essere sprofondato nella disperazione e aver tentato per ben 3 volte il suicidio, chiese aiuto alle forze dell’ordine.
All’operazione presero parte gli uomini del reparto prevenzione crimine di Pescara e le unità cinofile in forza alla questura di Pescara. Tutto iniziò nel 2014.
L’operaio, a causa del forte stress dovuto alla perdita del lavoro, cominciò a fare uso di cocaina acquistandola da V.B. che lo costrinse a firmare documenti in bianco. Con il tempo i debiti dell’operaio crebbero. Una volta venne tenuto in ostaggio, immobilizzato con catene e fascette mentre uno dei sequestratori gli stringeva la lingua con una tenaglia, poi gli infilava in bocca una pistola, minacciando di sparargli.
Nell’estate del 2018, l’uomo si rivolse a F.C., ottenendo un prestito di 20mila euro e la situazione peggiorò. Quest’ultimo in concorso con un complice, approfittando dello stato di bisogno e delle difficoltà economiche della vittima, per un anno avrebbe estorto all’operaio in più ratei 88.700 euro in contanti, oltre a uno scooter.
Paola Calvano