La Sevel, si ferma per una settimana e a catena molte aziende dell’indotto vastese sono costrette a rallentare l’attività. Una situazione non nuova e che torna a preoccupare le famiglie. Più volte Fiom, Fim, Uilm e FIsmic in questi mesi hanno lamentato la debolezza del tessuto produttivo del territorio, legato quasi esclusivamente alle sorti della Sevel e dei grandi colossi. La Fiom, in particolare ha sollecitato la costruzione di percorsi unitari per fronteggiare la situazione.
“Lo stop produttivo di Sevel – conferma il direttore di AssoVasto, Giuseppe La Rana – condiziona pesantemente anche l’indotto del nostro territorio costretto a bruschi rallentamenti. Purtroppo la crisi di chi non riesce a soddisfare gli ordini per carenza o inadeguatezza di materie prime è superiore rispetto a quella d chi ha carenza di ordini. Il distretto dell’automotive è strategico per l’economia dell’intera regione ed a tal scopo occorrono risorse fresche da riservare alle aree industriali per garantire anche maggiore tutela agli occupati. È un momento di grande difficoltà per il settore industriale”.
La difficoltà nel reperimento dei materiali unita al periodo che non è storicamente generoso di ordinativi, ma soprattutto i costi energetici alle stelle, producono ulteriori rallentamenti della operatività. La speranza del Vastese è che dal governo arrivino segnali incoraggianti. Una condizione necessaria per tornare ad essere davvero competitivi.
I sindacati lanciano l’ennesimo appello alla politica e alle istituzioni affinchè si concretizzino le soluzioni ai problemi infrastrutturali che da anni vengono denunciati ma non hanno mai trovato risposte.
“Non vorremmo – ha dichiarato nei giorni scorsi Primiano Biscotti, segretario della Fim Cisl – che il prezzo di questa crisi alla fine debbano pagarlo solo i lavoratori in termini sia occupazionali che di reddito. Fondamentale sarà la gestione dei fondi del PNRR perché sono l’ultima spiaggia e non possiamo permetterci di sprecare questa occasione irripetibile. È arrivato il momento di passare dalle parole ai fatti”.
Paola Calvano