A distanza di quasi due mesi, la polizia conferma il dolo sull’auto incendiata del sindaco e presidente della Provincia, Francesco Menna. Quel che resta della Fiat 500 L è stato trasferito in un officina per la rottamazione. Secondo quanto ricostruito, il fuoco sarebbe partito dal motore per poi estendersi all’interno della vettura. Il piromane per essere certo che l’auto venisse distrutta ha sistemato sotto l’auto un birillo tagliato e farcito con diavolina.
Il sindaco Francesco Menna non intende interferire con le indagini ma lancia un nuovo appello all’autore del gesto. “Proseguirò con il mio programma in favore della legalità. Ho firmato diverse ordinanze per mettere fine agli abusi, sto per firmarne altre. Su qualsiasi azione sono pronto a discutere e dialogare con chi non è d’accordo. Non mi faccio intimorire però da azioni ritorsive e soprattutto non saranno più tollerati abusi e illeciti. La legalità non si baratta nè può soggiacere alla violenza. La violenza non mi spaventa”.
A distanza di settimane dall’incendio non diminuisce l’ondata di sdegno per l’episodio. L’auspicio del responsabile della sicurezza della segreteria del Pd Enrico Borghi è che l’atto vergognoso non venga dimenticato e il suo autore identificato.
“Negli ultimi due mesi – sottolinea il referente di Codici, Riccardo Alinovi – ci sono stati ben due attentati che raccontano la sfrontatezza di chi li ha commessi nei confronti delle istituzioni. E’ un fatto gravissimo. Vasto non può diventare ostaggio della malavita, salviamo la procura e il tribunale. Riportiamo in città un numero adeguato di forze dell’ordine”.
Paola Calvano