Il buonsenso ha messo fine dopo quattro anni ad una vicenda giudiziaria che ha diviso a lungo la città in due. Tutto ebbe inizio il 20 agosto 2018. Da un locale privato della riviera arrivarono sulla passeggiata le note di “Faccetta Nera”. Un giovane avvocato, contrariato, aprì il cancello del locale privato e chiese di stoppare la canzone-simbolo del periodo fascista. Nacque una discussione e l’avvocato venne colpito al volto. Scattarono dunque le indagini e a condurle furono gli agenti della polizia di Vasto coordinati dal commissario capo Rosetta Di Santo.
I protagonisti di quella vicenda sono finiti lunedì davanti al giudice del tribunale di Vasto, Rosanna Buri. Il titolare del locale era accusato di lesioni e il rivale avrebbe dovuto rispondere di violazione di domicilio. I loro legali, gli avvocati Vincenzo Cocchino ed Emilia Tomeo li hanno convinti a ritirare reciprocamente le querele mettendo fine anche agli strascichi politici che la vicenda aveva avuto.
“La discussione fra due privati – spiega l’avvocato Cocchino – si trasformò erroneamente in una querelle politica che per giorni animò un acceso dibattito. E non solo. Il mio cliente, titolare del locale, finì al centro di una gogna mediatica. Eppure non aveva messo intenzionalmente il brano contestato”.
Dal verbale della polizia risultò che la baruffa era nata quando il locale era chiuso al pubblico e lui stava facendo ascoltare alcune canzoni di Cochi e Renato ai bambini. Un attimo dopo era partita ” Faccetta nera”.
“Il mio cliente – ricorda il legale – è stato ricoperto a lungo di insulti ed ha subito anche minacce. Anche la sua attività ne ha risentito. Ora finalmente con l’accordo fra le parti la vicenda è stata riportata nella giusta dimensione”.
Paola Calvano
