Da oltre trent’anni alla guida della Fsi-Usae. Raffaello Villani è stato riconfermato segretario territoriale del sindacato indipendente che venerdì pomeriggio ha celebrato il congresso nell’auditorium della chiesa di San Marco Evangelista alla presenza del segretario nazionale Adamo Bonazzi. L’assemblea – che ha votato un’unica mozione – ha eletto anche i componenti della segreteria: Angelo D’Antonio, Mira D’Ippolito, Alfredo Di Stefano, Giovanni Lemme, Alessio Marcotullio, Leonardo Massimini, Antonio Monteodorisio, Simona Salvatore e Camillo Vitelli. Il dibattito è stato animato dalle relazioni di Bonazzi e dell’avvocato Luca Damiano – legale del sindacato – che ha parlato della responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie.
“Sono oltre trent’anni che abbiamo questa realtà”, commenta Villani, “in questo lasso di tempo siamo cresciuti tanto e bene, anche dal punto di vista qualitativo, evidentemente perché abbiamo lavorato discretamente. Oggi la Fsi conta circa 200 iscritti ed è il secondo sindacato dopo il Nursing. Quando siamo nati nel lontano 1989 eravamo circa 20 iscritti. Nelle ultime elezioni per le Rsu abbiamo ottenuto ben 9 componenti e questo ci permette di avere peso nella contrattazione a livello aziendale. L’obiettivo è non perdere mai di vista l’utenza, che chiede ai lavoratori e alla Azienda di essere assistita degnamente. Putroppo”, chiosa il segretario territoriale, “ la sanità sta vivendo una realtà molto complessa. Dal momento in cui nel 2010 è nata la Asl provinciale ci sono state molte defaillance a partire dalle liste di attesa. Quello che l’utenza chiede è avere una risposta in tempi congrui e ragionevolmente brevi per poter effettuare accertamenti diagnostici che a volte sono di primaria importanza. Il sindacato deve fare da sprono alla direzione aziendale per far capire questa realtà. L’obiettivo è far rispettare i diritti dei lavoratori che, a loro volta, devono fare il loro dovere per venire incontro ad una utenza fragile”, conclude Villani.
Per il segretario nazionale Bonazzi “il mondo della sanità cambierà perché si va verso le cure domiciliari, dando molta più importanza al territorio con la creazione delle case di comunità e delle case della salute. Ma non mancano le contraddizioni perché il sistema dell’emergenza rischia di essere depauperato”.
Anna Bontempo (Il Centro)