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Dai 30 ai 40 anni: Daniele Di Biase, la differenza nello scatto sta in istinto e preparazione

Dai 30 ai 40 anni: Daniele Di Biase, la differenza nello scatto sta in istinto e preparazione

Daniele Di Biase, 36 anni, fotografo per passione e, lo spera, per professione al 100% un domani , collabora con lo studio Photorama di Cupello per la realizzazione di servizi fotografici per eventi. Ha curato interessanti progetti di street photography e di collaborazione con altri artisti locali.

Foto in primo piano: Sax on the Beach di Daniele Di Biase 

 

Info contatto:

danieledibiase87@gmail.com

http://www.instagram.com/danieledibiase.photographer

http://www.facebook.com/danieledibiasephotographer

 

Quando è nata la tua passione per la fotografia?

Sono sempre stato appassionato di fotografia e ho iniziato a studiarla da autodidatta. Questo non ha fatto che aumentare la mia passione e il desiderio di crescere professionalmente: nel 2018  ho seguito  un corso base di fotografia presso la cantina Rapino di Francavilla al Mare e nel 2019 un corso avanzato presso il centro Aldo Moro di San Salvo; lo scorso anno ho partecipato ad un corso di montaggio e ripresa video presso il Mood Photography di Pescara, in quanto nell’ultimo periodo mi sono avvicinato molto a questa disciplina che va di pari passo con la fotografia.

Qual è stata la tua prima esperienza come fotografo professionista?

La fotografia sportiva. Sono un appassionato di basket e dal 2015 al 2018 ho seguito la Vasto

Basket come fotografo ufficiale.

Hai un soggetto principale per le tue fotografie?

Lisboneta, foto di Daniele Di Biase

No. Mi sono dedicato alla street photography, scattando molte foto nel corso dei miei viaggi. La street photography è stato lo spunto per il mio ultimo progetto: P E O P L E, una raccolta degli scatti dei miei viaggi per l’Europa. Come suggerisce il titolo, al centro del progetto c’è l’essere umano con le sue diversità, le quali riconducono all’uguaglianza di fondo che c’è tra tutti gli uomini. Voglio dare un messaggio di fratellanza e unità. La maggior parte delle foto di P E O P L E sono “scatti rubati”, questo per me rappresenta un valore aggiunto. Ho realizzato anche scatti paesaggistici e negli ultimi tempi, mi sto dedicando alla ritrattistica.

Cosa usi per fare fotografie?

Il mio strumento di lavoro è sempre stato

Vertigo, foto di Daniele Di Biase

la macchina fotografica Nikon, quest’anno l’ho cambiata con una Mirrorless Sony per incrementare la qualità e la performance della mia produzione. Realizzo i miei scatti con l’obiettivo 50 o 35 mm e il 24-70 , soprattutto per gli scatti paesaggistici uso il 14 mm, un’ottica grandangolare.

Il tuo modo di lavorare?

Sono molto istintivo, mi piace cogliere le persone nella loro spontaneità, cerco di non farmi vedere mentre scatto; preferisco cogliere la naturalezza e la quotidianità delle persone o la loro essenza primordiale. Altre volte parto da uno studio mentale della foto, soprattutto per i ritratti.

   Si può dire che oggi c’è una vera e propria fotomania: ciascuno di noi scatta molte foto al      giorno.

Lifestyle, foto di Daniele Di Biase

Sì e aggiungo: possiamo dire che oggi siamo tutti fotografi perché, se ci pensiamo, abbiamo tutti una macchina fotografica in tasca che è il nostro cellulare; ormai ha una qualità fotografica molto alta. L’attrezzatura e la possibilità di essere tutti fotografi, però, contano fino ad un certo punto: sono più importanti la bravura, la preparazione, l’istinto e l’amore per quello che si fa. Magari posso avere una macchina fotografica da 10.000 euro, ma non riuscire a fare scatti significativi; avere una usa e getta e saper cogliere scatti importanti; la differenza sta nella nostra testa. Ad ogni modo, lo scatto di un fotografo professionista è riconoscibile a colpo d’occhio rispetto a quello amatoriale.

Quale rapporto hai con social come Instagram, nati nel segno della comunicazione per immagini?

Sono iscritto ad Instagram ormai da una decina d’anni; negli ultimi due anni i miei follower sono cresciuti, grazie anche ad un incremento dei progetti che ho seguito ed è un ottimo risultato. Se usi bene i social, non solo Instagram, ne hai un ritorno positivo e diventano anche fonte d’ispirazione.

Quali sono le mostre alle quali hai partecipato?

Endless Sun, foto di Daniele Di Biase

Finora ho organizzato una mostra personale “Mani per…”. Iniziata nel 2018 al Caffé Noir di Vasto, è stata una mostra itinerante, che ha fatto tappa in altri posti della città. Era incentrata sulle mani; allora ero fortemente ispirato a realizzare scatti sulle mani, avendo l’idea che le mani possono essere veicolo di messaggi per gli altri. La mostra andò bene e ci fu tanta gente. Poi ho tenuto la mostra del progetto P E O P L E al Dusk Music Club di Vasto. Ultimamente, insieme ad altri tre amici, Marcello De Mia, disegnatore a china, Ottavio Festa, illustratore e Silvio Cinquina, pittore, abbiamo allestito la collettiva Percezioni alla sala Bontempo a Vasto la settimana precedente il Natale e presso il centro Berlinguer a Vasto il weekend dell’Epifania. Ha avuto un grande impatto e un ottimo riscontro; siamo stati molto soddisfatti dell’accoglienza positiva avuta da parte dei visitatori.

Cosa ti aspetti dal futuro?

Mi auguro che la fotografia possa diventare il mio lavoro a tutti gli effetti; per ora è ancora una passione che però mi sta dando grandi soddisfazioni.

Nausica Strever

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