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Dai 30 ai 40 anni: Anna Bosco, la politica come servizio

Eletta nel Consiglio comunale a Vasto per la prima volta nel 2016; nel 2021 è stata riconfermata come Consigliera ed è Assessora all’Istruzione, allo Sviluppo Economico e alla Transizione Digitale, con delega al coordinamento del Pnrr. Ha studiato al liceo classico Lucio Valerio Pudente di Vasto, in seguito Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Teramo. A 32 anni, Anna Bosco è tra i più giovani membri del Consiglio comunale; considera il suo impegno politico come un servizio alla collettività e condivide la speranza della senatrice Liliana Segre che un giorno possano nascere gli Stati Uniti D’Europa, vale a dire una nuova Unione Europea con uguaglianza di intenti e politiche maggiore rispetto a quella attuale. Come già Altiero Spinelli sognava.


Come ti sei avvicinata alla politica?

Il mio interesse per la politica è nato in famiglia e si è sviluppato sin da piccola. Crescendo, all’età di 23 anni ho pensato di iscrivermi ai Giovani Democratici e, un po’ per caso, è nata la proposta di candidatura nel 2016 con Francesco Menna. Non credevo realmente che sarei mai riuscita ad essere eletta, ma ero felice di mettermi a disposizione della mia Città e di quel progetto politico. E forse è stato quell’approccio che mi ha portato ad essere sostenuta da tante persone che mi hanno voluto dare fiducia e che ringrazierò sempre.

Giorgia Meloni e Elly Schlein: due donne con cariche importanti in politica. Cosa apprezzi e critichi in loro?

Sono entrambe molto brave nell’uso dei mezzi di comunicazione soprattutto del web, il che è molto complesso perché bisogna semplificare al massimo il contenuto dei messaggi da trasmettere alle persone e bisogna possedere grande esperienza.
Meloni ha il pregio di essere determinata; tanti anni fa alcuni della sua area politica le dissero che non poteva candidarsi come sindaca di Roma perché sarebbe stato troppo impegnativo per una mamma, ora è la presidente del Consiglio. Non mi è piaciuto, invece, il suo cambiamento radicale e, secondo me contraddittorio, tra il ruolo che ha ricoperto quando era all’opposizione e l’attuale ruolo istituzionale, i suoi troppi silenzi su alcune recenti gravi vicende.

Di Schelein viene criticato che sia stata iscritta solo per poco tempo al Partito democratico prima di candidarsi alla segreteria; di lei apprezzo le sue capacità politiche e soprattutto l’umiltà, qualità che mi trasmise la prima volta che la conobbi, nel 2015, “in tempi non sospetti”, quando venne a Vasto per partecipare a un convegno. Mi piace anche la sua capacità empatica verso le nuove generazioni , le battaglie contro la disoccupazione giovanile, per i diritti delle minoranze e delle persone LGBTQIA+.

L’elezione di Elly Schlein come segretaria del PD, è stata una sorpresa o te lo aspettavi?

Sotto un certo punto di vista è stata una sorpresa, anche se con la decisione di far partecipare alle primarie anche i non iscritti faceva presagire una forte risposta in favore della Schlein da parte della gente, soprattutto dei più giovani. La sua vittoria è stata un importante segnale: nella politica possono fare strada anche le donne e i più giovani. La sua elezione è stata ancora più rilevante perché la premier è una donna; anche la segreteria del partito più importante dell’opposizione è una donna. Secondo me Schlein è stata premiata per la sua determinazione e per aver avuto coraggio.

La donna che per te è un modello in politica?

Per me sono tutte le donne che hanno partecipato alla Costituente: Teresa Mattei, Lina Merlin, Nilde Iotti, come anche Tina Anselmi che è stata la prima donna ministra della Repubblica italiana. Si sono battute per il riconoscimento dei diritti delle donne nell’elettorato attivo e passivo, hanno rivendicato l’importanza del loro apporto nella scrittura della Costituzione tanto quanto quello dei loro colleghi uomini e hanno contribuito a scrivere quella che è una delle carte costituzionali più belle del mondo e che, a mio parere, non merita di essere oggetto di continue revisioni, come assistiamo ormai quasi sempre all’insediamento di un nuovo governo. Secondo me, la richiesta di questi cambiamenti disattende il presupposto fondamentale da cui è nata la nostra Costituzione: quello di unire diversi pensieri politici su un terreno comune, cercando la sintesi perfetta, pur nella diversità delle prospettive politiche.


Come Assessora alle Politiche europee, quali progetti con l’Unione Europea state realizzando?

L’ultimo bando per il quale ci siamo candidati è l’Interreg-Italia Croazia con una proposta per il monitoraggio dei dati ambientali nella zona portuale, che auspichiamo possa essere finanziato.

Finora abbiamo vinto diversi progetti europei diretti: per esempio un Life, un’ Europa per i Cittadini, un Erasmus sport, risultati di cui siamo fieri. Non è semplice ottenere i fondi per realizzare un progetto europeo sia perché i requisiti richiesti spesso sono ostativi sia perché la procedura per fare richiesta è complessa e si concorre con una platea molto vasta.

Ad ogni modo, più si vincono bandi europei più si sviluppano contatti con gli altri Paesi, più si arricchisce il curriculum dell’Ente nella gestione e nella rendicontazione di questi progetti.

L’ultimo progetto europeo che avete realizzato?

Erasmus Plus Orienteering, un progetto sportivo che si è concluso a novembre. L’orienteering è un particolare tipo di corsa all’aria aperta che prevede l’uso di una mappa topografica per raggiungere luoghi ben precisi, sviluppa il senso dell’orientamento e favorisce la conoscenza del territorio. Nel progetto abbiamo coinvolto le persone con disabilità: è stata un’importante esperienza di crescita per tutti e di inclusione, che ha avuto l’obiettivo di sviluppare best practice con il supporto della FISO Abruzzo.

Come responsabile del coordinamento del PNRR, quali sono i progetti che finanzierete con questi fondi?

Intendiamo ricostruire tre edifici scolastici nella stessa sede dove si trovano oggi: l’ex asilo Carlo Della Penna, la scuola secondaria di I grado Paolucci e la scuola dell’infanzia Aniello Polsi. Abbiamo in programma di costruire anche un nuovo edificio per ospitare la mensa della scuola dell’infanzia S. Lucia in via Della Libertà, sfruttando uno specifico canale di finanziamento del PNRR per l’implementazione di spazi per rendere più fruibili e innovative le scuole. Inoltre con il supporto dei colleghi di Giunta verranno ristrutturati alcuni edifici di proprietà del comune: Palazzo D’Avalos, il teatro Rossetti (qui sono già in corso lavori di manutenzione straordinaria) , l’edificio di via Naumachia. Altri fondi del PNRR saranno impiegati per il miglioramento della viabilità e contro l’erosione delle coste.

La ricostruzione dell’edilizia scolastica comporterà cambiamenti nella distribuzione della popolazione scolastica?

Vogliamo provare a proporre un piano di riorganizzazione totale della rete scolastica, con il supporto delle Dirigenti di Vasto e di tutto il resto del personale.  Opereremo un parziale cambio di destinazione degli edifici: quello della scuola secondaria di I grado Paolucci, che diventerà la bellissima sede della scuola primaria Spataro, mentre la scuola secondaria di I grado si sposterà nell’edificio in cui attualmente vi sono gli alunni della Spataro (Infanzia e Primaria). Il nuovo stabile dell’ex asilo Carlo Della Penna sarà un polo educativo sperimentale che potrà ospitare bambini da 0 a 6 anni, avendo la scuola dell’infanzia e il nido e con l’ambizione di garantire continuità per questa fascia d’età. Così, il Comune rispetterà la volontà di Carlo Della Penna, che aveva donato l’edificio per beneficiare la formazione dei bambini più piccoli. Con questa nuova ridistribuzione, manterremo le scuole che devono essere ricostruite nella stessa area della città, ma sfrutteremo più razionalmente gli spazi dei nuovi edifici e di quelli già esistenti in base al numero di alunni dei diversi gradi di scuola.

Qual è l’importanza di questi lavori di edilizia scolastica?

Da circa 20 anni era necessario ricostruire la Scuola di I grado Paolucci; altrettanto travagliate sono state le vicende dell’ex asilo Carlo Della Penna, per un periodo destinato alla sede della Scuola per interpreti e in seguito, purtroppo ridotto al degrado. Siamo ancora in fase di progettazione, ma i lavori dovranno essere affidati entro luglio di quest’anno; contiamo di consegnare i nuovi edifici alla città entro il 2025/2026.

Nausica Strever

 

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