Usa la sala giunta della Provincia di Chieti l’onorevole Luciano D’Alfonso per la sua conferenza stampa per puntualizzare alcune decisioni che hanno riguardato di recente «le nomine ad alto tasso di densità politica e di accompagnamento segnalatore alla Regione Abruzzo dove il presidente in scadenza Marsilio mette in atto nuove ingerenze nella sanità» con una lettera «capolavoro di squadrismo culturale che arriva da un tale che nulla sa della comunità regionale».
Il parlamentare abruzzese parte dal “caso” Angelo Muraglia andato in pensione a 65 anni e dalla lettera che Schael ha inviato al sindaco di Vasto nonché presidente della Provincia di Chieti, Francesco Menna e di quella successiva del presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio. Lettera che D’Alfonso definisce manganellate all’indirizzo di Menna nella quale Marsilio in buona sostanza scriverebbe «che non si deve permettere di rappresentare le esigenze del territorio in materia sanitaria».
D’Alfonso non condivide né il modo né gli argomenti di un presidente di Regione che «mai accaduto in Italia» si rivolge a un sindaco affermando «che sia strumentale e faziosa».
L’onorevole D’Alfonso ha spiegato che avrebbe potuto continuare nella sua attività se Schael lo avesse solamente voluto. Ed ha ricordato la “cacciata” dalla sanità abruzzese di Armando Mancini e Alfonso Mascitelli.
«Mai nessuno – ha ribadito D’Alfonso – si è permesso di trattare così un sindaco di questa regione che sollecita questioni collettive».
