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Terza visita ispettiva del consigliere Paolucci e del segretario provinciale Pd Marongiu nella sede TUA di Lanciano

“Nulla è cambiato nel sito produttivo Tua di Lanciano rispetto alla situazione trovata a gennaio e luglio 22. Un’inerzia assurda e preoccupante, perché oltre a rimanere le condizioni di degrado da noi più volte denunciate, sono rimasti anche i rischi per i lavoratori, a contatto con l’amianto che doveva essere rimosso e smaltito già da tempo”, questa la prima e più rilevante criticità rilevata dal capogruppo Pd in Consiglio regionale Silvio Paolucci e dal segretario provinciale del Pd di Chieti Leo Marongiu, tornati nella sede frentana dell’Azienda dei trasporti regionale, dove sono stati accolti dai rappresentanti delle sigle sindacali e dal responsabile aziendale per le infrastrutture, l’architetto Paolo Sportiello.

“Gli interventi di messa in sicurezza e bonifica non solo non sono ancora iniziati, ma gli importi previsti si sono anche ridimensionati rispetto agli impegni a Gennaio e Luglio 2022, quando abbiamo iniziato questa attività di controllo e confronto – riferiscono i due esponenti del Pd – Dall’azienda abbiamo ricevuto un’altra data, quella di giugno 2023, che è alle porte e che verificheremo ulteriormente, perché la presenza dell’amianto in un luogo di lavoro non è cosa da lasciare correre. Così come non vanno ignorate le esigenze dei lavoratori, alle prese con condizioni di lavoro precarie e male organizzate. Con le sigle sindacali abbiamo fatto anche una ricognizione sullo stato dei mezzi, in larga parte ancora Euro 2 ed Euro 3, dunque obsoleti rispetto alla necessità di offrire un servizio di qualità, oltre che sostenibile, all’enorme numero di studenti e lavoratori pendolari in arrivo a Lanciano dal comprensorio della Val di Sangro.

Tempi lunghi, infine anche per la riconsegna delle autostazioni che il governo regionale di centrosinistra aveva finanziato con fondi Masterplan, in quattro anni e mezzo di Regione alla guida del centrodestra Lanciano e Vasto le aspettano ancora, nonostante l’urgenza che aveva portato il precedente esecutivo a inserirle fra le opere da fare.

L’inerzia che abbiamo riscontrato è inconcepibile, considerato che la sede di Lanciano è uno snodo importante, ha tanti problemi più volte sollevati dai sindacati e dagli stessi lavoratori. Così come è assurdo il silenzio della Regione, che dovrebbe conoscere lo stato e controllare la qualità del suo servizio di trasporto pubblico, fra i più importanti e sensibili di competenza dell’ente, ma che di fatto fino a oggi si è occupata solo delle poltrone e delle nomine che riguardano la governance dell’azienda”.

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