Il blocco del trasferimento dei cani attualmente rinchiusi nel canile di Tufillo che chiuderà fra un mese a causa di un contenzioso fra il proprietario del terreno e la Siac, società che gestisce la struttura. E’ la richiesta inoltrata a 38 sindaci dei comuni convenzionati da Stop Animal Crime Italia, movimento animalista guidato da Antonio Colonna, che da anni denuncia le precarie condizioni in cui versa la maggior parte dei canili presenti in Italia. Su quello di Tufillo si sono nuovamente accesi i riflettori.
“Abbiamo chiesto di bloccare il trasferimento dei cani nella struttura di Roccasicura in Molise e di favorire le richieste di adozione che stanno giungendo copiose”, spiega Colonna, “la situazione del canile di Tufillo è la fotocopia di altre centinaia che si sono susseguite e si susseguono da 20 anni sul territorio nazionale e che esprime perfettamente la grave situazione circa la gestione del randagismo e dell’associazionismo. Da un lato abbiamo gli enti pubblici preposti (sindaci e Asl) che ignorano totalmente il principio cardine della legge 281 del 91 sulla prevenzione del randagismo e dall’altro lato le associazioni che ignorano l’altro principio cardine della normativa, cioè quella relativa alle adozioni”.
Il volontario che ha compiuto numerosi blitz su tutto il territorio nazionale chiede che “tutti i cani di Tufillo, prodotto dell’assenza di controlli e garanzie da parte dei comuni e delle ditte appaltanti, oltre che di un animalismo che si occupa solo delle emergenze, vengano adottati e non trasferiti”.
“Chiederemo ai sindaci”, conclude Colonna, “di verificare che i cani finiscano in adozioni effettive e non in strutture abusive e invitiamo le associazioni ed i volontari ad entrare nei canili prima e non lamentarsi dopo. Noi ci rendiamo disponibili a ricevere segnalazioni di illeciti e a intervenire”.
Anna Bontempo (Il Centro)