Indagini e controlli mirati lungo le condotte fognarie per risalire alla fonte dell’inquinamento nel tratto nord del litorale, nell’area antistante il monumento alla Bagnante. E’ quanto emerso dal summit convocato lunedì in Comune dall’assessore all’ambiente, Gabriele Barisano, che ha voluto riunire intorno al tavolo gli enti preposti con l’obiettivo di capire come mai – a distanza di dodici giorni dalla ordinanza con cui il sindaco Francesco Menna ha disposto il divieto di balneazione – i risultati analitici microbiologici dei campionamenti effettuati dall’Arta continuano ad evidenziare valori non conformi.
Oltre a Barisano, al dirigente Luca Mastrangelo, all’architetto Gisella La Palombara e a Giovanni Fecondo, dell’ufficio ambiente, erano presenti il comandante dei carabinieri forestali, Ivano Pisanò e un rappresentante della guardia costiera, in sostituzione del comandante Stefano Varone. Assente la Sasi.
“Abbiamo stabilito un percorso di lavoro“, spiega l’assessore Barisano, “chiederemo alla Sasi, che non è potuta essere presente, di intervenire per fare delle ricerche e all’ufficio servizi di fornirci la mappatura degli impianti di acque bianche e fognarie che si trovano in quella zona“.
Nel frattempo quel tratto di mare resta interdetto a bagni e tuffi. Comparso una prima volta il 25 maggio, tolto il giorno successivo e poi riapparso il 1° giugno, il divieto non è ancora stato revocato dal sindaco. In quel punto i risultati analitici microbiologici dei campionamenti effettuati dall’Arta hanno evidenziato valori non conformi per escherichia coli. Termine che sta ad indagare la presenza di scarichi fognari.
I tecnici dell’Agenzia regionale per l’ambiente continuano a monitorare quel tratto di mare, ma i valori risultato ancora oltre i limiti consentiti dalla legge. Pochi però sono al corrente che in quel tratto di litorale è vietata la balneazione. In particolare creano confusione i cartelli presenti nel lungomare Cordella, all’inizio della spiaggia libera. Ce ne sono due nel giro di pochi metri: uno avvisa i bagnanti della presenza del divieto di balneazione, richiamando l’ordinanza firmata il 1° giugno dal sindaco Menna, il secondo – che con ogni probabilità fa riferimento a prelievi antecedenti – parla di “Buona qualità delle acque”.
L’auspicio è che si faccia presto chiarezza. La zona antistante La Bagnate è u tratto di litorale molto frequentato non solo per l’incantevole paesaggio, ma anche perché è una delle tre spiagge dove è consentito accedere con gli animali (cani e gatti). Le altre due sono Mottagrossa, nella riserva di Punta Aderci e il tratto a sud della foce del torrente Lebba.
Anna Bontempo (Il Centro)