Fare presto. E’ questa la parola d’ordine degli esperti del Parco nazionale della Maiella che si occuperanno della cattura del canide. Fino ad ora le vittime sono sei. Da tre notti il Parco nazionale della Maiella è sulle tracce del presunto lupo che come tale è specie protetta e quindi non va toccato.
“Da inizio settimana – conferma Lucio Zazzara, presidente dell’ente parco – stiamo facendo appostamenti con personale specializzato seguendo i movimenti dell’animale”.
Il comportamento dell’animale, a detta degli animalisti, è diverso da quello di un lupo. Tuttavia le impronte lasciate sulla sabbia sembrano quelle di un lupo.
“Potrebbero esserci delle varianti – riflette Zazzara – così come stiamo facendo a Palombaro, lavoreremo con continuità, nell’interesse della popolazione”.
Resta da capire perchè quell’animale sia così aggressivo. I vastesi non nascondono di sperare che la cattura arrivi presto. L’amministrazione comunale appare soddisfatta, non lo è l’opposizione, a giudizio della quale andrebbe riformata la normativa che si occupa della gestione dei lupi.
“Ho deciso di organizzare un convegno apartitico – fa sapere il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Francesco Prospero – è necessario ragionare su una vicenda che è una emergenza non solo vastese e non solo regionale, ma nazionale. Basta vedere quello che accade in molte altre parti d’Italia. Al convegno prenderanno parte associazioni venatorie e ambientaliste e gli esperti di settore. A mio parere gli strumenti normativi dovrebbero essere adeguati alle esigenze attuali. L’intenzione è riuscire a riunirci prima della fine di giugno e come detto sarà un importante tavolo senza colori politici”.
Paola Calvano
