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Cinghiali da abbattere a Vasto, il numero sale da 40 a 70 unità

Aumenta il numero di cinghiali da abbattere nelle aree urbane, che dagli iniziali 40 passano a 70. L’incremento di 30 capi è previsto nella nuova ordinanza sul piano di controllo della fauna selvatica firmata dal sindaco Francesco Menna, sulla scorta di quanto rappresentato dal comandante del corpo di polizia provinciale, mggiore Antonio Miri, secondo il quale il numero inizialmente previsto di 40 capi deve essere incrementato alla luce delle numerose segnalazioni pervenute e tenuto conto dell’ampiezza del territorio comunale.

Il sindaco Menna ha quindi deciso di aumentare il numero di capi da abbattere previsto nelle precedente ordinanza del 5 maggio (40), con un ulteriore incremento di 30 capi, così da permettere la prosecuzione della caccia selettiva.

Nel provvedimento firmato dal primo cittadino, inviato ad una serie di autorità ed enti, tra cui Regione Abruzzo, polizia provinciale, carabinieri forestali, Dipartimento di prevenzione, igiene e sanità pubblica della Asl, comando di polizia locale e Pulchra ambiente, si precisa che “gli animali abbattuti siano assegnati in maniera gratuita, a cura della polizia provinciale, ai selecacciatori che partecipano alle attività di prelievo, a parziale ristoro dei costi e dell’impegno sostenuto, nel rigoroso rispetto delle norme vigenti che regolano la tutela sanitaria, il benessere animale e la sicurezza alimentare”.

Nel frattempo il Comune è in attesa di conoscere le decisione dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) sul piano triennale di gestione e controllo della popolazione di cinghiale nelle due aree protette.Lo studio redatto da Fabio De Marinis, il professionista incaricato dalla giunta, ha censito 276 cinghiali, di cui 235 nella riserva naturale di Punta Aderci e 41 a Marina di Vasto, Nel rapporto di 84 pagine viene analizzato il fenomeno in tutti i suoi aspetti ed elencati una serie di interventi per contenere la popolazione di ungulati.

Tra i dati più allarmanti contenuti nel piano vengono evidenziati i danni alle colture. In tre anni, dal 2020 al 2022, ci sono stati danni per un totale di 257.755 euro, pari a una media di 85.918 euro all’anno. I danni all’interno delle aree protette sono riferibili alla sola riserca di Punta Aderci, visto che all’interno della riserva Marina di Vasto non ci sono colture, trattandosi di una ristretta fascia costiera.

per il biologo sono rilevanti anche gli incidenti stradali. Sono stati 110 negli ultimi sette anni, con una media di 18 incidenti all’anno nel periodo 2020-2022. Il 2021 è stato l’anno con un maggior numero di incidenti stradali (37). Anche questi dati vengono definiti “allarmanti” dal redattore del piano.

Anna Bontempo (Il Centro)

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