Sulla cattura del canide l’Ente Parco presenterà presto al Comune un piano. L’esemplare, che a detta degli esperti è giovane, probabilmente è stato allontanato da un branco. Questo giustificherebbe la sua aggressività. Un’altra ipotesi è che possa essere rimasto orfano della madre. Il comportamento dell’animale fa pensare però anche ad un cane cecoslovacco addestrato e poi abbandonato.
Con gli esperti del Parco nazionale della Maiella stanno collaborando i carabinieri forestali, la polizia provinciale, la polizia locale, il servizio veterinario della Asl, la protezione civile e anche il personale della cooperativa Cogecstre, che gestisce le Riserve naturali di Punta Aderci e Marina di Vasto. La prossima settimana si riunirà nuovamente un tavolo tecnico.
Nel frattempo gli esperti tornano a suggerire massima prudenza. In caso di avvistamenti è opportuno avvisare subito il Comune o le forze dell’ordine. Evitare di far avvicinare o avvicinarsi troppo all’animale, non dargli cibo pensando di tenerlo tranquillo. Gli appostamenti notturni dalle 20 alle 24 proseguiranno per evitare che l’animale possa aggredire ancora. L’ultima aggressione risale alla sera del 10 giugno.
Paola Calvano