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Jois, accertamenti sul telefonino, chiesta la proroga delle indagini

Sarà necessario aspettare ancora qualche mese per arrivare alla verità sulla morte di Jois Pedone il 20enne studente trovato senza vita undici mesi fa fra gli scogli di Punta Penna. Chiesta una proroga delle indagini per ultimare la delicata analisi dei messaggi contenuti nel cellulare del giovane.

A fine aprile sono stati depositati in Procura i risultati dell’autopsia e degli esami istologici eseguiti sul ragazzo dal medico legale Marco Piattelli. Al dossier raccolto dalla Procura mancano quindi i risultati delle perizie eseguite sul cellulare di Jois. La speranza di quanti hanno avuto modo di conoscere Jois è che grazie ai messaggi si riesca a capire che cosa avvenne la notte del 21 agosto di un anno fa a Punta Penna. Il corpo senza vita del giovane venne ritrovato dai militari della guardia costiera tra gli scogli. Il tragico ritrovamento stava per essere archiviato come suicidio. Grazie ai familiari che non hanno mai creduto alla morte volontaria la procura di Vasto ha aperto un fascicolo contro ignoti per “istigazione al suicidio”. Tanti i dettagli che raccontano che Jois fu vittima di una sorta di rito.

Sembra che lo studente, appassionato di esoterismo, fosse iscritto ad una chat denominata “I Figli della Luna” in cui condivideva, con altri sei giovani, interessi sui rituali ed altri argomenti che avrebbero avuto a che fare con la luna. Sia Jois che un altro iscritto si sarebbero poi trasferiti in un’altra chat dove pare si scambiassero opinioni ed esperienze sugli stessi argomenti. Nella prima chat ci sarebbe stata una donna a capo della presunta setta. Una ragazza che si spacciava per sacerdotessa. Una donna che Jois avrebbe sentito poco prima di morire. Anche questo passaggio potrebbe essere confermato dal cellulare. Ad aspettare la verità sono anche i compagni di studi di Jois.

Tante le ipotesi ma una sola certezza: la procura di Vasto è determinata a scoprire la verità. Le indagini sono coperte dal riserbo ma proseguono senza sosta.

Paola Calvano

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