Le ancelle ed i fidi scudieri di Thomas Schael in queste ore stanno discettando di sanità per tentare di difendere l’operato del direttore generale della ASL Lanciano-Vasto-Chieti. E’ davvero molto sorprendente sentirli esprimere giudizi per un comparto che, fino ad ora, avevano ignorato. Evidentemente dal loro ultimo partito di riferimento è scattato il segnale ed eccoli lì a scrivere corbellerie e ad emettere giudizi troppo affrettati.
Avrebbero fatto bene, prima di esprimersi attraverso farneticanti comunicati stampa, a visitare quello che ancora si chiama Ospedale “San Pio” e quello che è stato l’Ospedale di Gissi.
Difendono un direttore generale che ha chiuso perfino le cucine dell’ospedale di Vasto e che non è in grado nemmeno di far effettuare all’interno del “San Pio” il prelievo di un campione di tessuto per l’esame del DNA sulle salme.
Prima di parlare avrebbero fatto bene a rendersi conto delle lunghissime liste di attesa che si registrano al Cup e degli ambienti nei quali sono costretti a dare assistenza i medici ed il personale infermieristico.
Sarebbe bastato affacciarsi per un attimo al Pronto Soccorso del “San Pio” per verificare cosa avviene, specie in questo periodo, in quell’importantissimo punto di arrivo e di smistamento dei pazienti.
Avrebbero fatto bene, per esempio, a visitare i reparti di dialisi e di oncologia. Infine, avrebbero potuto dare una sbirciatina all’obitorio per constatare de visus quale e quanto rispetto vi è anche per i morti all’interno del “San Pio”: il luogo del dolore attiguo al deposito dei rifiuti.
Schael ha altro a cui pensare. Il suo partito gli ha imposto di distruggere la sanità a Vasto per potenziarla altrove. Ed i vastesi sanno bene in quale direzione sono andati e stanno andando gli investimenti della ASL 02.
Giuseppe Forte consigliere comunale