La tanto decantata valorizzazione del litorale sanvitese con l’insediamento di nuove strutture balneari sta, purtroppo, sgretolandosi a causa della incapacità dell’amministrazione comunale.
Dopo i clamorosi ritardi nella applicazione di un piano demaniale ereditato già adottato e definito nel lontano 2016, dopo un primo ricorso di un concessionario che ha già trovato un primo accoglimento innanzi al Tar in sede cautelare qualche giorno fa, è ora arrivata la notizia che, sempre il Tar, ha accolto il ricorso di un altro concorrente annullando l’intera procedura di gara relativa ad una specifica concessione demaniale assegnata al concorrente dichiarato vincitore dalla commissione di gara e già operante in questa stagione estiva.
E’ evidente a chiunque che una situazione di tal genere è conseguenza diretta dell’incapacità della attuale amministrazione che non è stata in grado di predisporre un bando di gara logico, coerente e in linea con i dettami normativi in materia.
E’ lo stesso T.a.r., infatti, che, nell’annullare “l’intera procedura di affidamento senza che possa essere ritenuta valida la graduatoria formata per la concessione”, ha affermato che il procedimento di gara è stato “viziato da grave e macroscopica erroneità, illogicità, irragionevolezza ed incoerenza dell’attività valutativa dell’offerta tecnica presentata” condannando alle spese di lite il Comune che si è difeso con “eccezioni infondate e pretestuose”.
Altrettanto severo – e, per certi aspetti, allarmante – il giudizio del T.a.r. sull’operato della Commissione aggiudicatrice poiché “non è dato conoscere le ragioni che hanno condotto la Commissione a ritenere migliore l’offerta tecnica avversaria, non contenendo il verbale di aggiudicazione alcuna esplicazione, neppure in via sommaria, dei criteri motivazionali”.
Insomma, una sentenza che svela gli evidenti gravi e macroscopici errori dell’intera procedura di gara con importanti danni economico-finanziari a chi ha investito decine di migliaia di euro nella realizzazione delle strutture di accoglienza balneare appena insediatesi e che oggi, invece, rischiano di non avere più alcuna certezza (come se non bastasse la spada di Damocle rappresentata dalla Bolkestein).
Questa è l’ennesima dimostrazione che per l’amministrazione di San Vito Bene Comune, cui piace più l’apparire che la sostanza, può applicarsi uno dei più comuni proverbi : “l’abito non fa il monaco”.
Pasquale Bianco
Capogruppo in Consiglio comunale di Fratelli d’Italia