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Denso, c’è l’impegno a proseguire. I sindacati: “Ci vuole nuovo lavoro”

L’impegno della Denso a portare a San Salvo nuovi ordinativi e il mantenimento delle attività e il ricorso all’isopensione. Questi i temi dell’incontro avoltosi giovedì dai rappresentanti sindacali con la dirigenza del colosso giapponese e che si è concluso con tanti buoni propositi. Resta però l’incubo della crisi e della cassa integrazione.

Qualcosa si è mosso ma la vera soluzione – afferma il segretario provinciale delle Uilm, Nicola Manzi – é portare subito nuovo lavoro”.

Nella fabbrica di Piana Sant’Angelo ci sono ancora 150 lavoratori in cassa integrazione. “Il lavoro, insieme ai contratti di espansione e all’isopensione a novembre di 33 dipendenti, possono aiutare a superare la crisi. Ma è determinante portare lavoro. Non mi stancherò mai di dirlo “, insiste Manzi.

Rispetto ad un anno fa la situazione è migliorta, ma ci sono ancora tante zone d’ombra. Quello che accade nella fabbrica sansalvese della Denso non piace affatto alla Fiom.

“Gli ammortizzatori sociali in deroga – spiega il segretario della Fiom Cgil di Chieti, Alfredo Fegatellidovrebbero finire ad ottobre. C’è la necessità di individuare altri strumenti per affrontare la difficile situazione della Denso. La risposta non può essere la cassa per transizione senza garanzie certe sulle lavorazioni e la gestione non traumatica dei lavoratori che potranno agganciarsi alla pensione. Va data la priorità alle nuove lavorazioni e salvaguardare tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori che non avranno la possibilità di poter accedere alla pensione. Fondamentale è avviare il percorso di “Area di Crisi Complessa” per avere risposte certe per il futuro sia per la Denso ma anche per altre aziende di questo territorio. Come Fiom – conclude Fegatelli – esprimo preoccupazione e chiedo alle istituzioni di intervenire nel più breve tempo possibile per salvaguardare il patrimonio tecnologico di questo territorio”.

Blindare la capacità occupazionale e ottenere progetti lavorativi per il futuro è quanto chiede il segretario della Fim Cisl, Marco Laviano che afferma: “E’ necessario innanzi tutto che Denso creda fortemente nel sito di San Salvo. Chiediamo aiuto alla politica con iniziative industriali di settore per gestire la transizione. Non bastano palliativi. Servono nuovi progetti industriali che garantiscano il futuro e investimenti strutturali pubblici per superare questo biennio. Le dinamiche dell’automotive influenzano la transizione. La politica deve aiutare e invogliare i privati a credere nella fabbrica di Piana Sant’Angelo”.

Paola Calvano

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