Un consiglio spettrale di soli 40 minuti, con quasi la metà dei consiglieri assenti, privo di alcun dibattito, e con il solito voto fideistico della sparuta maggioranza. Questo il resoconto del consesso cittadino di oggi in cui Sindaco Menna, sempre più arrogante e poco incline all’autocritica, ha approvato ben 9 punti e riconosciuto ulteriori debiti fuori bilancio per oltre 1.200.000 €, aumentando la voragine debitoria del Comune di Vasto.
Un teatrino ormai già visto, perché quando non può celebrare inaugurazioni di opere realizzate da altri e si ritrova invece a dover necessariamente giustificare delle indicibili spese, frutto delle sue scelte infelici, allora come al solito si lamenta della Regione, del Governo e delle passate amministrazioni. Sfugge però che ormai il passato è lui stesso, visto e considerato che governa, in continuità con le amministrazioni di centrosinistra di cui ha fatto parte, da quasi venti anni.
L’immagine è quella di un Presidente della Provincia e Sindaco di una città, che dovrebbe vivere di turismo, che non ha saputo “intercettare” un lupoide che ha messo a ferro e fuoco la città, e ha reso la pista ciclabile deserta, spaventando fino a ieri i turisti. Un Sindaco che ha ignorato tre giorni di blackout, per poi ricordarsi di chiamare L’Enel e minacciare inverosimili class action per blandire una città ridotta allo stremo dal caldo e dai danni. E ancora, un sindaco che ha giocato a nascondino con i gravi problemi di Fosso Marino, il cui inquinamento è sotto gli occhi di tutti, intervenendo con provvedimenti tardivi, parziali e del tutto insufficienti a garantire la sicurezza dei bagnanti.
A questo Sindaco la collettività vastese continua a elargirgli, a proprie spese da otto anni, un lauto stipendio, che alla fine dei conti ha permesso di cumulare solo debiti. E per giustificarli, lo stesso sindaco mette in atto una retorica del ridicolo, accusando l’amministrazione Pietrocola di aver nel 2005 stipulato il contratto di manutenzione con Enel Sole spa.
A Menna, ricorda il consigliere Guido Giangiacomo da lui chiamato in causa, che le amministrazioni di centrodestra facevano gare ed appalti e non trattative private e, quindi, la manutenzione della pubblica illuminazione è stata assegnata con una gara di livello europeo, vinta da Enel Sole Spa che opera nel settore dell’illuminazione pubblica dal 1999 e che oggi detiene il 21% del mercato, servendo oltre 4.000 Comuni per un totale di 2.000.000 di punti luce. il che la rende (fonte IlSole24Ore) una delle principali aziende a livello europeo.
Se al Sindaco non stava bene l’appalto che vuole riassegnare al più presto, come ha candidamente ammesso in Consiglio, ed ha quindi trascinato l’Ente in un inutile contenzioso perdendo in tutti i gradi di giudizio ebbene la colpa delle migliaia di euro di debito fuori bilancio, oggi riconosciuti, è solo sua e del suo modo di amministrare non pagando le dovute fatture nel tentativo di sciogliere il contratto.
Se non è in grado di gestire un appalto, che è identico in 4.000 Comuni d’Italia, farebbe bene a dimettersi piuttosto che arrecare ulteriori danni economici alle nostra Città ormai lontana parente di quella che fino a pochi anni fa era considerata la “Perla d’Abruzzo”
I consiglieri
Guido Giangiacomo
Francesco Prospero
Vincenzo Suriani
Antonio Monteodorisio
Giuseppe Soria