Un anno senza Jois. Per la famiglia un dolore lancinante che il tempo non ha affatto placato. Un dolore acuito dal mistero che circonda la morte dello studente universitario . Jois Pedone, 20 anni, venne trovato senza vita fra gli scogli di Punta Penna la mattina del 21 agosto 2022.
A scriverlo, ieri, sulla pagina di Vasto del quotidiano dell’Abruzzo Il Centro, è la collega Paola Calvano.
Da un anno la procura di Vasto indaga per istigazione al suicidio. Al momento non ci sono indagati. I familiari sono certi che Jois non si suicidò e confidano nella magistratura affinchè la morte del loro caro non venga dimenticata e soprattutto non resti impunita . Il ragazzo venne trovato in posizione verticale vicino ad un trabocco con un borsone pieno di 40 chilogrammi di rena legato alla caviglia. Sul suo collo, stampata una zeta. Una sorta di marchio a fuoco. Il tragico ritrovamento stava per essere archiviato come suicidio. La famiglia del ragazzo ,che frequentava la facoltà di Economia all’Università di Parma, è convinta che il giovane sia morto a causa di un rito esoterico sfuggito di mano. Ma chi partecipò a quel rito ? Chi legò alla sua caviglia il borsone -zavorra ? Tante ancora le domande rimaste senza una risposta.
La Procura di Vasto ha più volte assicurato alla famiglia che è determinata a scoprire la verità e anche se coperte dal massimo riserbo le indagini proseguono senza sosta. Intanto i genitori di Jois e i nonni nel primo anniversario della scomparsa del giovane lo ricorderanno domani, martedì 22 agosto, con una cerimonia religiosa in programma alle 19 nella parrocchia di San Paolo apostolo. Tutti coloro che volevano bene a Jois possono partecipare al rito.