Tanto importante e strategica per l’economia del territorio, quanto pericolosa. L’incidente mortale accaduto ieri , dimostra ancora una volta che c’è bisogno di grande attenzione da parte del Governo sulla sicurezza della Fondo Valle Trigno. Nel mese di maggio il sottosegretario al ministero delle Infrastrutture e Trasporti, Tullio Ferrante, rispondendo all’interrogazione presentata dal senatore di Fratelli d’Italia , Etelwardo Sigismondi e dal senatore Costanzo Della Porta aveva assicurato la massima attenzione nel valutare l’inserimento dell’opera all’interno del prossimo piano pluriennale Mit-Anas. Gli amministratori del territorio si augurano sia davvero così.
“L’ infrastruttura potrebbe essere potenziata con un eventuale raddoppio, anche per stralci funzionali”, ha dichiarato tre mesi fa il senatore Sigismondi ribadendo che la sua attenzione si è concentrata sull’elevato tasso di pericolosità del tratto stradale. La strada realizzata negli anni ’80 e pensata come un’arteria per il traffico locale, da anni, ha visto invece aumentare notevolmente il transito dei mezzi, anche pesanti, per il trasporto delle merci. Un percorso stradale, quello delle Trignina il cui progetto di raddoppio, nonostante se ne discuta da quasi vent’anni, non ha mai visto sviluppare neanche uno studio di fattibilità tecnica ed economica.