“Un’azienda sanitaria non vive di soli operatori socio sanitari (oss) e noi ne abbiamo assunti più di 500, un numero adeguato alle nostre necessità. Dopo anni di vuoto è stato fatto un concorso e c’è una graduatoria alla quale attingere”: sono le parole del direttore generale della Asl Lanciano Vasto Chieti, Thomas Schael, il quale interviene per chiarire i termini della vertenza in atto con alcune organizzazioni sindacali in merito alla prossima scadenza dei 131 contratti a tempo determinato.
“Per garantire i servizi nelle precedenti gestioni dell’azienda il personale era stato acquisito con procedure piuttosto discutibili – prosegue Schael – in attesa di un concorso che permettesse assunzioni a tempo indeterminato. Adesso abbiamo finalmente una graduatoria dalla quale attingere e viene utilizzata, perché i contratti a tempo indeterminato danno stabilità all’organizzazione e serenità ai lavoratori. La nostra è una Asl che ha fatto del contrasto al precariato una priorità e le procedure di stabilizzazione portate a termine per tutte le categorie professionali, e sottolineo tutte, lo dimostrano.
Vale anche per gli oss, ne abbiamo assunti più di 500 e saturato così il nostro fabbisogno. Le azioni intraprese, in termini di politiche del personale, dimostrano che questa direzione non può essere tacciata di condotte lesive della dignità e del rispetto dei lavoratori tutti, senza privilegiare alcuna categoria. Lo stesso atteggiamento pare non propriamente rintracciabile nella rivendicazione sindacale di questi giorni che, spingendo oltre misura sull’acceleratore degli oss, disegna di fatto una Asl tutta a trazione oss, perché questo comporterebbe la sollecitata rimodulazione del fabbisogno.
Abbiamo saturato la capienza aziendale con l’assunzione degli operatori socio sanitari vincitori di concorso, pertanto alla scadenza della proroga al 30 settembre 2023 non c’è margine per tutti i 131 con contratto a tempo determinato; di questi 39 maturano i requisiti per la stabilizzazione a quella data, 75 al 31 ottobre 2023 e 17 al 30 novembre 2023. Per questi lavoratori non esiste in Azienda al momento possibilità d’occupazione, sia per la copertura delle reali necessità assistenziali sia per limite dei tetti di spesa. Anche perché le stabilizzazioni possono essere riferite al 50% del personale da reclutare, il che comporterebbe il raddoppio complessivo delle unità da assumere. In buona sostanza per stabilizzarne 131 dovremmo assumerne complessivamente ulteriori 262. Ne avremmo in totale più di 750 su un totale di cinquemila dipendenti e, come si diceva all’inizio, la nostra sarebbe un’azienda fatta di operatori socio sanitari”.
Il punto sul lavoro somministrato
Sempre alla data del 30 settembre 2023 sono in scadenza anche i 104 da lavoro somministrato: si tratta di lavoratori che rientrano nelle cosiddette “clausole sociali” delle ex cooperative, di cui è importante riassumerne in poche righe la storia. In anni passati la Asl, non disponendo di graduatorie utili per assunzioni, per garantire i servizi aveva fatto ricorso alle cooperative, tra cui Sirio e Azzurra, che pesava sul bilancio Asl per 9 milioni di euro l’anno. Alla scadenza dell’ennesima proroga era stata scelta l’opzione del personale somministrato, tramite la società Manpower, vincitrice di una regolare gara d’appalto, che aveva assorbito 225 lavoratori delle cooperative per assicurare continuità ai servizi. L’accordo contrattuale era stato sottoscritto, a far data dall’1 dicembre 2021, per un periodo di quattro mesi, e comunque per il tempo necessario alla definizione delle procedure per l’assunzione diretta degli oss. Il contratto, come evidente, è stato poi prorogato poiché la graduatoria del concorso portato a termine in forma aggregata dalla Asl di Teramo è stata sbloccata solo di recente. Al momento si è in attesa di confronto con le organizzazioni sindacali per trovare soluzioni adeguate alla questione.