Sarà destinata all’attivazione di una “Casa di protezione” per donne maltrattate e i loro bambini la quota di iscrizione alla camminata contro i femminicidi organizzata dall’associazione Dafne in collaborazione con Legambiente Abruzzo, Cantina di Orsogna, cooperativa GreenWilli e Asd atletica velo club San Salvo. Alla iniziativa, giunta alla seconda edizione, hanno aderito una cinquantina di persone, tra cui una nutrita delegazione maschile.
I partecipanti si sono ritrovati sabato pomeriggio presso la Casina del Bosco di Don Venanzio a Pollutri da dove una navetta li ha condotti fino alla riserva naturale Punta Aderci. Il percorso, lungo 17 chilometri, si è snodato lungo il sentiero dedicato a Mirella La Palombara, la socia del Cai di Vasto uccisa dal marito nel 2011, ed è stato intervallato dalle letture itineranti di Raffaella Zaccagna.
Soddisfatti per la buona riuscita dell’iniziativa gli organizzatori.
“E’ stata una manifestazione di testimonianza e di riflessione sulla condizione delle donne, anche in memoria di Mirella La Palombara”, commenta la dottoressa Margherita Barone, presidente dell’associazione Dafne, “un percorso riflessivo immerso nella natura. Una cosa da sottolineare è che il sentiero, rispetto allo scorso anno, era molto più agevole perché è stato risistemato. Una camminata significativa: questa è la sintesi di questa iniziativa”.
L’associazione Dafne gestisce il Centro Donnattiva di Vasto, lo sportello di San Salvo e il Centro anti-violenza di Lanciano. Quante donne si rivolgono a queste strutture?
“Sono sempre di più”, risponde la dottoressa Barone, “questa estate abbiamo avuto, nei mesi di luglio ed agosto, diversi casi in emergenza. Per questo abbiamo la necessità di raccogliere fondi per una Casa di protezione che prevede l’accoglienza in emergenza delle donne con cui si inizia a fare un percorso per valutare insieme a loro le soluzioni”.
Dopo la camminata di testimonianza i partecipanti hanno brindato alla possibilità di rinascita delle donne con un rinfresco offerto dalla cooperativa GreenWilli e con la degustazione dei vini Eva Patch offerti dall’associazione Dafne e dalla Cantina di Orsogna. Le stoffe con cui sono avvolte le bottiglie sono state confezionate dalle donne inserite nel percorso di “rinascita” da vissuti di violenza di genere.
Anna Bontempo (Il Centro)