C’è un Abruzzo fatto di nuove imprese che vogliono innovare e investire sulla capacità dei giovani di realizzare progetti ad alto contenuto tecnologico, in linea con la trasformazione digitale e magari guardano anche alle opportunità offerte dalle relazioni tra Paesi europei, cui la Ue dedica specifici progetti e programmi. Primo appuntamento ieri sera al Caffè Letterario di via delle Caserme a Pescara con il Premio Cambiamenti edizione 2023, la manifestazione nazionale voluta dalla CNA Nazionale per premiare e valorizzare il pensiero innovativo, che il 30 settembre prossimo chiuderà le iscrizioni dell’edizione di quest’anno (https://premiocambiamenti.it/) dedicata quest’anno alla intelligenza naturale e al suo corredo di talento e rapporti con le nuove tecnologie e l’intelligenza artificiale.
Nell’evento coordinato dal vice direttore regionale di CNA Abruzzo, Silvio Calice e concluso dal direttore della CNA Abruzzo, Graziano Di Costanzo, erano presenti numerosi ospiti tra cui il vice presidente nazionale della Confederazione artigiana, Savino Saraceni, l’esperto di politiche comunitarie Paolo Rotoni, il direttore generale della Camera di Commercio di Chieti-Pescara, Michele De Vita, il presidente della CNA di Pescara, Cristian Odoardi con il collega di Chieti Giuseppe Troilo, i direttori della CNA di Chieti, Pescara e Teramo (Letizia Scastiglia, Luciano Di Lorito e Federico Scardecchia), il responsabile delle politiche comunitarie della CNA regionale, Mirco Mirabilio, la presidente di CNA Impresa Donna Abruzzo Linda D’Agostino, l’esperto di nuove tecnologie Marco Blasioli, la responsabile del Confidi Uni.Co. Donatella Paolucci.
L’appuntamento di ieri sera, ultima tappa in vista della finale regionale in programma il 26 ottobre prossimo alla Facoltà di Economia dell’università d’Annunzio di Chieti-Pescara, ha fornito l’occasione per conoscere più da vicino – nella carrellata presentata dal vice presidente nazionale di CNA Giovani Imprenditori, Ivano Lapergola insieme a Daniela Giangreco e Marco Tuci – una ventina di giovani start-up, tutte nate dopi il primo gennaio del 2019: società che, nella loro grande varietà annoverano magari già nella propria clientela team di formula Uno, brevettano suole che aiutano a eliminare gli eccessi di sudorazione del piede, si occupano di assemblaggio di oggetti industriali usando tecnologie economiche, studiano come aiutare le imprese nella transizione ecologica, agriturismi che intendono rivalutare la tradizione agro-pastorale del proprio territorio, imprese che vogliono collegare il mondo delle cantine al consumatore finale. Ma anche aiutare le imprese a utilizzare i nuovi strumenti digitali o a realizzare processi formativi su misura per il cervello e l’intelligenza del destinatario.
Un ampio panorama di idee e progetti imprenditoriali che si estende anche ad altri ambiti sin qui poco esplorati, ovvero l’estrazione di terre rare dai rifiuti elettronici, la messa in campo di pratiche agricole sostenibili, la realizzazione di laboratori del gusto adatti a chi ha problemi di intolleranze, la comunicazione aziendale, la creazione attraverso lo smartphone di progetti per il video marketing, la tostatura del caffè, l’e-commerce dedicato ai prodotti per l’infanzia riutilizzabili. Fino a creare una prima città virtuale realizzata completamente con la tecnologia del metaverso o gestiscono lo smaltimento di sostanze altamente inquinanti nei cicli produttivi.