Da ristorante a “luogo del cuore”. Potrebbe esserci un futuro diverso da quello commerciale per i due locali di proprietà del Fai (Fondo per l’ambiente italiano) situati lungo la panoramica e suggestiva Loggia Amblingh. Chiusi da anni e nascosti dietro una montagna di tavoli e sedie che ne impediscono la vista, gli immobili – di particolare pregio architettonico – dovrebbero essere presto fruibili, grazie all’interessamento di un gruppo di imprenditori locali che ha chiesto l’intervento del presidente regionale Fai Abruzzo e Molise, Roberto Di Monte. A sollecitare l’associazione nata per salvaguardare il patrimonio storico ed ambientale presente lungo la Penisola è stata Anna Rita Racano, imprenditrice locale del gruppo Mamiblu.
“Siamo un gruppo di imprenditori che amano e operano sulla Loggia Amblingh e che è rappresentato da Nicola Spagnoli”, spiega Racano, “siamo disponibili da subito a partecipare attivamente all’apertura del sito, contribuendo nella fornitura di arredi interni ed esterni. Siamo certi che l’interessamento del presidente regionale del Fai, Di Monte sia prezioso per accelerare nel più breve tempo possibile l’apertura dei locali, facendo si che il gioiello di Loggia Amblingh venga impreziosito dalla presenza del Fai”.
Il presidente regionale del Fondo per l’ambiente ha promesso il suo impegno, annunciando che i locali saranno oggetto di incontri con i responsabili degli uffici del Fai centrale preposti alla gestione dei beni, per capire le possibilità di utilizzo del bene e le relative tempistiche.
Gli immobili – che per molti anni sono stati usati come ristorante – sono stati donati al Fai da un privato cittadino, amante dell’arte e della bellezza. I locali sono stati oggetto anche di una occupazione abusiva, ma l’associazione è riuscita, dopo un’azione giudiziaria, a rientrare in possesso del bene, ottenendo il pieno riconoscimento della proprietà. L’apertura al pubblico era prevista nel 2019. A distanza di quattro anni quei locali sono ancora desolatamente chiusi e nascosti dietro una montagna di tavoli e sedie.
“Sembra che quei locali siano l’unica proprietà del Fai in Abruzzo”, afferma Racano, “aprirli e renderli fruibili a tutti sarebbe un bel colpo per l’immagine di Vasto e della Loggia Amblingh, diventata una sorta di refettorio all’aperto”.
Anna Bontempo (Il Centro)