Nessuna negligenza, imperizia e imprudenza è da addebitare agli operatori sanitari che la mattina di Capodanno si occuparono della piccola Pamela Battaglia 8 anni , la bimba vastese morta per un arresto cardiaco. E’ quanto sostiene il perito incarico dalla Procura di Vasto, il professore Cristian D’Ovidio.
A scriverlo, sul quotidiano dell’Abruzzo Il Centro, è la collega Paola Calvano.
Pamela è morta a causa di una pericardite, dopo tre giorni di febbre, una patologia influenzale particolarmente aggressiva che l’aveva debilitata. La bimba perse i sensi poco dopo le 7 del 1 gennaio 2023.
La prima ipotesi è stata di morte conseguente presunte complicanze derivanti da una forma influenzale . Il padre della piccola però, impietrito dal dolore e incredulo davanti alla tragedia si è affidato all’avvocato Raffaele Giacomucci ed ha presentato una denuncia contro ignoti . La salma venne riesumata per stabilire con assoluta certezza le cause del decesso ed eventuali responsabilità.
Al termine di una lunga e dettagliata relazione il professor D’Ovidio ha concluso ritenendo che non sia stata individuata nessuna negligenza penalmente rilevante nel comportamento degli operatori sanitari intervenuti per soccorrere Pamela.
“I risultati peritali – si legge sempre sul Centro – sono ora al vaglio della procura che dopo aver preso visione anche di quanto emerso dagli altri accertamenti deciderà il da farsi . Il reato ipotizzato è “omicidio colposo” a carico di ignoti. La magistratura ha acquisito la cartella clinica della bambina e assunto informazioni sul decorso e sulla cura della piccola paziente. La documentazione è al vaglio del sostituto procuratore Silvia Di Nunzio. Qualora i risultati dovessero convincere il magistrato della inevitabilità del decesso, la denuncia sarà archiviata.”