Stato di agitazione nei tribunali abruzzesi di fonici, trascrittori e stenotipisti forensi per protestare contro la Riforma Cartabia che vorrebbe sostituire il loro servizio con un sistema di automatizzazione e contro un inquadramento contrattuale che non li soddisfa e continua a lasciarli nel precariato.
Sono 200 in Abruzzo e 1.500 in Italia e da molti sono considerati i ‘fantasmi’ dei Palazzi di Giustizia, ma svolgono un servizio fondamentale di trascrizione di tutta la documentazione degli atti processuali: “in base alla Riforma Cartabia – spiega Debora Di Lauro della Filcams Cgil – il nostro lavoro dovrebbe essere sostituito da un impianto che trascrive in automatico e questo a discapito del prezioso lavoro di eliminazione degli omissis, revisione delle bozze e traduzione delle parti incomprensibili”.
” Lavoriamo a stretto contatto con i giudici – prosegue la sindacalista – e spesso stabiliamo con loro un rapporto di fiducia e collaborazione che una macchina non potrebbe mai avere.” Sulla questione contrattuale poi: “noi chiediamo l’internalizzazione perché, pur essendo di fatto alle dipendenze del Ministero della Giustizia – spiega ancora la Di Lauro – lavoriamo con contratti di non più di due anni con ditte esterne che rinnovano di volta in volta gli appalti.”
Fonte Ansa Abruzzo