La tragica morte di Daniel Dragomir, 57 anni il dipendente che un anno e mezzo fa morì sulla mini car che guidava nel camping di Punta Penna è tornata ieri mattina in tribunale. A parere della Procura non ci sarebbero state responsabilità dei titolari del camping. Non la pensano allo stesso modo i familiari di Dragomir.
A scriverlo, stamane, sulla pagina di Vasto del quotidiano dell’Abruzzo Il Centro, è la collega Paola Calvano.
Ieri la vicenda è stata rivissuta davanti al gip del tribunale di Vasto, Fabrizio Pasquale. ” Le perizie disposte dalla Procura “, ha ribadito l’avvocato Giuseppe La Rana , il difensore dei titolari della struttura indagati per omicidio colposo sul lavoro “, scagionano i miei assistiti” .
Nel luglio scorso il pm Vincenzo Chirico al termine di una lunga indagine e diversi sopralluoghi , aveva chiesto per questo l’archiviazione del caso. L’avvocato Luigi Carmine Masciulli che assiste i familiari della vittima si è subito opposto ed ha presentato ricorso. Ieri mattina la pubblica accusa era rappresentata dalla pm Silvia Di Nunzio.
Nel corso dell’udienza d’opposizione è stata nuovamente discussa la vicenda. Sentite le parti il giudice Pasquale si è riservato di decidere entro 5 giorni. La tragedia avvenuta nel campeggio di Punta Penna destò commozione e al tempo stesso stupore. Daniel Dragomir perse la vita il 24 luglio 2022 alla guida di una mini car.