Banner Top
Banner Top

Vasto Marina, sul piano di recupero urbano ora indaga la Guardia di Finanza

Un imponente complesso residenziale su cui pende la spada di Damocle di una inchiesta giudiziaria avviata a distanza di quattro anni dalla presentazione di un esposto da parte delle minoranze. Indaga la Procura di Vasto sul piano di recupero urbano (Pru) di Vasto Marina, un intervento edilizio frutto di un accordo di programma che, oltre a variare il carico urbanistico della zona – dai preesistenti 14.093 metri cubi agli attuali 31.770 metri cubi – è stato più volte rimodulato in corso d’opera con l’approvazione di una serie di varianti. Sotto la lente di ingrandimento della magistratura sono finiti alcuni presunti abusi edilizi commessi nel corso degli anni, segnalati nell’esposto, presentato in Procura nel 2019 dai consiglieri comunali Guido Giangiacomo, Vincenzo Suriani e Alessandro D’Elisa (oggi assessore all’urbanistica).

Di recente la stazione navale della Guardia di Finanza di Pescara ha acquisito agli atti, su delega della Procura di Vasto, le testimonianze di persone informate sui fatti, tra cui anche qualche consigliere comunale. Le indagini vertono sul piano di recupero urbano che affonda le radici nel 2005 quando venne approvato il progetto originario che prevedeva la realizzazione di 72 alloggi, di cui 36 di edilizia residenziale e 36 di edilizia privata, per un importo di 3.450.049 euro, parte dei quali finanziati dal Ministero dei lavori pubblici.

L’intervento edilizio veniva rimodulato nel 2012, con l’approvazione della realizzazione di 88 alloggi al posto dei 72 originari, senza variare le superfici e la volumetria totale. In realtà il progetto originario pare sia stato completamente stravolto nel corso degli anni con delle varianti urbanistiche. In particolare sarebbe stata aumentata l’altezza dell’edificio da 15 a 19 metri, nonostante il parere originario della Soprintendenza raccomandasse di contenerla. La stessa relazione dei tecnici comunali evidenziava anche che era stata elevata l’altezza dei sottotetti a 2,70 metri con l’effetto immediato di renderli abitabili. Per accertare se ci sono stati abusi edilizi o se, al contrario, è tutto regolare, è probabile che la Procura nomini un consulente tecnico d’ufficio. L’imponente costruzione che domina piazza della Guardia Costiera è andata di fatto a sostituire l’antico “Villaggio dei pescatori”.

L’area è quella situata a ridosso dell’arenile demaniale, non distante dal “nucleo storico” di Vasto Marina, rappresentato dalla stazione ferroviaria ed il relativo ambito edificatorio. Il primo intervento, nel grande cantiere allestito dalla Midal che a suo tempo si aggiudicò l’appalto, è consistito nella demolizione del mercato coperto, per poi passare alla realizzazione di 16 alloggi di edilizia popolare e 28 alloggi di edilizia convenzionata.

Anna Bontempo (Il Centro)

 

 

Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli
Griglia in fondo agli articoli

Related posts

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.