“La nomina di un Cda composto da cinque membri è in evidente contrasto con le disposizioni normative delle società partecipate che prevedono un amministratore unico”. E’ uno dei passaggi-chiave del provvedimento della Corte dei Conti – sezione regionale di controllo per l’Abruzzo – sulla trasformazione dell’ex Consorzio Civeta in società di capitali avvenuta con atto notarile del 15 dicembre 2022.
Alcuni mesi dopo, il 4 luglio 2023, l’assemblea dei soci approvava un consiglio di amministrazione formato da Giuseppe Silvestri (presidente), Paola Valentini, Angiolino Chiacchia, Domenico Giuliani e Chiara Di Paolo (nominata in seconda battuta in sostituzione di Maria Teresa Santini).
Ed è proprio sull’organo collegiale, deciso al posto dell’amministratore unico per intuibili motivi di rappresentatività politica, che ruota la delibera della magistratura contabile, secondo la quale ragioni di economicità avrebbero dovuto indurre la società Civeta srl a evitare un Cda composto da cinque membri, espressione dei comuni di Cupello, Vasto, San Salvo, Scerni e Casalbordino. I rilievi dei magistrati contabili sono condensati in un provvedimento di 24 pagine che ripercorre le fasi della trasformazione del Consorzio intercomunale di Cupello in società di capitali.
“La previsione, da parte dello Statuto, di una forma amministrativa collegiale contrasta con l’articolo 11 del Tusp (testo unico in materia di società partecipate ndc)”, scrivono il presidente Stefano Siragusa e i relatori Giovanni Guida e Andrea Di Renzo, “che richiede una delibera dell’assemblea dei soci motivata secondo specifiche ragioni di adeguatezza organizzativa e tenendo conto delle esigenze di contenimento dei costi nella eventualità che la compagine sociale ritenga necessario nominare un organo amministrativo a composizione collegiale”.
Gli altri rilievi sono relativi al “controllo analogo”, questione sollevata a suo tempo dai comuni di Casalbordino, Pollutri, Monteodorisio e Villalfonsina nel loro ricorso al Tar di Pescara, alla perdita di esercizio della società (912mila euro nel 2022) e al mancato rispetto degli obblighi di trasparenza.
Da qui l’invito dei magistrati contabili ai comuni partecipanti “alla valutazione nell’esercizio della propria discrezionalità di ogni legittima attività per la realizzazione del controllo analogo, alla specifica e analitica valutazione della economicità e dell’efficienza di una gestione tramite un consiglio di amministrazione, in luogo di un amministratore unico e a garantire la tempestiva realizzazione dei progetti Pnrr”.
Il Civeta risulta essere soggetto attuatore di otto progetti per i quali la Corte dei Conti indica “un avanzamento economico e finanziario pari allo zero per cento”.
Anna Bontempo (Il Centro)