Nelle scorse settimane avevano sollecitato il “tavolo tecnico” promesso dall’amministrazione comunale. Ora tornano alla carica per chiedere “di valutare le possibili alternative per tutelare il sito di interesse comunitario (Sic)”. Il progetto di 3,5 milioni di euro per il contrasto all’erosione di Vignola, località della costa vastese, continua a tenere banco. Il Comitato Litorale Vivo e l’associazione Gre Abruzzo lanciano l’allarme sull’equilibrio ambientale a rischio.
“L’area di Vignola interessata dal progetto contro l’erosione appartiene per almeno la metà della sua estensione all’area Sic ( sito di importanza comunitaria) e Zsc ( zona speciale di conservazione) di Punta Aderci-Punta della Penna, inserita nella rete europea Natura 2000”, affermano i responsabili dei due sodalizi, “in quell’area sono presenti 7 habitat e 3 specie sotto tutela. In merito a questo sito, la delibera regionale n. 494, emanata il 15 settembre 2017, approvava misure di conservazione dove si evidenziava la necessità di realizzare obiettivi e misure mirate agli habitat, con particolare attenzione alla “ricostruzione della duna costiera.
Purtroppo la realtà è ben diversa in quanto l’aerea di Vignola non è stata mai oggetto degli invocati lavori dunali”.
Le due associazioni sottolineano quindi “il rischio concreto di compromettere habitat naturali e specie rare e la stessa tipicità del sito con un progetto che appare estremamente impattante ed anche sovradimensionato rispetto alle criticità cui dovrebbe far fronte. Esistono delle alternative progettuali di più basso impatto ambientale rispetto alle barriere frangiflutti previste, che possono di gran lunga meglio integrarsi con l’ambiente circostante”, concludono le due associazioni.
Anna Bontempo (Il Centro)
