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Sabino Esplodenti, 70 operai fermi da 3 mesi e la cassa integrazione non c’è

Niente tredicesima per i 70 dipendenti della Sabino Esplodenti di Casalbordino. Ai lavoratori a distanza di tre mesi dalla tragedia in cui sono morti tre loro colleghi, Giulio Romano , 50 anni di Casalbordino, Fernando Di Nella, 50 anni di Lanciano e Gianluca De Santis , 40 anni di Palata, non è stata ancora concessa nemmeno la cassa integrazione.

A scriverlo, stamane, sulla pagina di Vasto del quotidiano dell’Abruzzo Il Centro, è la collega Paola Calvano.

Settanta famiglie si trovano a dover affrontare grandi disagi economici. I sindacati sono impegnati a cercare una soluzione  Così pure il sindaco di Casalbordino , Filippo Marinucci e diversi suoi colleghi del territorio. Il futuro dell’azienda è una incognita. Il cancello della fabbrica, dopo 3 mesi di indagini, resta chiuso e l’azienda è sotto sequestro.
L’Inps , che già dopo il primo incidente mortale il 21 dicembre 2020 che causò la morte di Carlo Spinelli, 54enne di Casalbordino, Paolo Pepe 45enne di Pollutri e Nicola Colameo, 46enne di Guilmi, concesse a fatica dopo due mesi la cassa integrazione, questa volta tace .

“In questi giorni “, fa sapere Franco Spina, segretario generale della Cgil ” stiamo cercando di sollecitare una risposta . Certo la preoccupazione è grande “. Nuovi solleciti sono stati inviati anche al presidente della Regione , Marco Marsilio.

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